Vontobel, un outlook costruttivo per il 2026. Nell’outlook per il 2026 di Vontobel, durante la presentazione per la stampa, si è avuta la possibilità di vedere illustrata la strategia delle diverse boutique di investimento che animano il Gruppo bancario svizzero

 

“Le nostre boutique di investimento si distinguono ognuna per la propria identità, competenza e stile. Per questo motivo, i nostri gestori godono di elevata autonomia nelle decisioni di investimento, nella ricerca e nel processo di gestione. Ciò favorisce flessibilità, responsabilità e rapidità decisionale” ha rimarcato Matteo Villani, head of institutional clients Italy dei Vontobel.

PER VONTOBEL L’ECONOMIA È IN RALLENTAMENTO….

Secondo Gianluca Ungari, responsabile degli investimenti per l’Italia di Vontobel, nonostante l’economia globale stia rallentando, il tasso di crescita è ancora significativo. Soprattutto, non si sta materializzando uno scenario recessivo con i Pmi (uno degli indicatori anticipatori dell’andamento economico) che riportano un incremento dei nuovi ordini. Probabilmente, secondo Ungari, la tenuta dell’attività economica è da ascriversi alla forte ondata di investimenti, in particolare negli Stati Uniti, che sta compensando l’indebolimento dei consumi.

Le cifre parlano di un ammontare di capex tra i 3 e i 5 trilioni di dollari nel settore tecnologico: è un dato considerevole se si pensa che le dimensioni del Pil americano sono di 300 trilioni di Usd. L’unica nota dolente, per Ungari, è la situazione del mercato del lavoro statunitense, che preoccupa la Federal Reserve, insieme alla possibilità di ripresa delle attese inflazionistiche.

Nella riunione di dicembre, il responsabile degli investimenti per l’Italia non si stupirebbe se i tassi dovessero essere tagliati: le posizioni dei membri del Fomc (l’organo per le decisioni di politica monetaria della Fed) si stanno spostando in questa direzione e non decidere per una riduzione potrebbe creare tensioni sui mercati. Tuttavia, “non ci aspettiamo un’accelerazione del taglio dei tassi con questi livelli di crescita e di inflazione. In Europa, invece, la politica monetaria difficilmente cambierà, con la Bce che ha trovato un plateau”, ha specificato Ungari.

 

…E I RISKY ASSET SONO ANCORA INTERESSANTI

In termini di asset allocation, lo scenario di rallentamento che si sta delineando “è favorevole ai risky asset” ha spiegato Ungari, che privilegia l’azionario e il credito sul fronte obbligazionario. Per quanto riguarda questa seconda asset class, se è vero che c’è stato un forte restringimento degli spread, il carry rimane molto attrattivo. Il responsabile degli investimenti non ha poi mancato di ricordare quanto sia diventato più che mai importante avere un approccio attivo al mercato del reddito fisso dopo l’aumento della volatilità dal 2022.

In ambito azionario, sebbene le valutazioni azionarie siano attualmente molto elevate, non vengono intravisti particolari rischi per il settore dell’Ai, ma è necessario seguire l’andamento degli utili azionari ed evitare un’eccessiva concentrazione nei titoli, soprattutto in quelli tecnologici che continuano a riportare una redditività elevata. L’Europa, sempre per Ungari, continua a rappresentare un’opzione interessante, in quanto offre un’alternativa al rischio di concentrazione che si riscontra negli Stati Uniti. Allo stesso modo, i mercati emergenti possono essere visti come un’opportunità per diversificare il portafoglio e mitigare tale rischio conclude Ungari.

 

UN 2026 POSITIVO PER IL DEBITO EMERGENTE

E proprio sul debito emergente è intervenuto Wouter Van Overfelt, head of emerging markets fixed income, che ritiene attrattive le prospettive per questa classe di attivo anche nel 2026 secondo. Alla luce delle performance riportate, “negli ultimi vent’anni i bond emergenti avrebbero dovuto essere presenti in tutti i portafogli”, ha sottolineato il gestore. Nel 2025, dopo tre anni di deflussi, è ritornato l’interesse per questa asset class grazie a una serie di fattori riconducibili alla solidità che i mercati emergenti sono riusciti a raggiungere in questi anni, l’adozione di politiche fiscali disciplinate e misure monetarie ortodosse.

Per Van Overfelt : “Il contesto fondamentale è sostenuto da una crescita del PilL stabile e, sia dal punto di vista valutario sia da quello dei tassi, l’Emd in valuta locale continua a presentare un profilo particolarmente interessanti”. E ha aggiunto: “il leverage è molto contenuto, ci sono stati molti rifinanziamenti, i tassi di insolvenza sono bassi e dovrebbero diminuire anche l’anno prossimo. di conseguenza, non prevediamo insolvenze nell’universo governativo e default inferiori alla media in quello societario”.

Nel 2026, ha illustrato il gestore, dovrebbero rimanere favorevoli anche le caratteristiche tecniche del mercato: l’ammontare delle emissioni sovrane dovrebbe essere inferiore a quello del 2025 e quelle corporate ancora un saldo negativo”.

In termini di aspettative, Van Overfelt ha concluso: “Per i titoli in valuta forte, prevediamo rendimenti compresi tra il 5% e il 10%. In questo universo, la Turchia ci sembra interessante, sia nello spazio governativo sia in quello societario.

Per quanto riguarda il Brasile, guardiamo con interesse ai titoli societari, mentre per quelli sovrani continuiamo a preferire alcuni mercati di frontiera (che hanno contribuito molto al restringimento degli spread quest’anno) e titoli con rating BB. per gli asset in valuta locale, ci aspettiamo rendimenti leggermente più elevati. Per l’Emd in valuta locale, siamo positivi sui paesi dell’America Latina, in particolare il Brasile”.

 

PER TWENTYFOUR ASSET MANAGEMENT UN 2026 SIMILE AL 2025

I commenti provenienti dalle boutique di investimento del Gruppo, i pareri non sono così diversi da quelli di Vontobel, ma presentano diverse sfumature. Felipe Villarroel, gestore di portafogli di TwentyFour Asset Management (specializzata nel fixed income), il 2026 sarà l’anno in cui il carry rappresenterà la componente più importante dei rendimenti nel reddito fisso, con minori possibilità di guadagno in conto capitale.

Infatti, gli spread sono ben al di sotto delle medie a medio termine e le curve dei titoli di stato scontano già qualche taglio dei tassi negli Stati Uniti e nel Regno Unito, mentre la Bce resta ferma. Anche Villarroel ha parlato di un contesto macroeconomico favorevole al reddito fisso, visto che la crescita delle maggiori economie è di fatto vicina al potenziale e l’inflazione non dovrebbe essere un problema, ma la riduzione del costo del denaro sarà lenta e si attende che il nuovo tasso neutrale per gli Stati Uniti si attesi intorno al 3%.

In termini di allocazione del portafoglio, la preferenza è per il credito con una duration relativamente corta, visto che molto è già stato scontato nella curva dei rendimenti, e in titoli con rating relativamente elevato. Nello specifico, i titoli finanziari e i Clo si distinguono per il loro valore relativo molto interessante.

 

VONTOBEL QUALITY GROWTH; ALLA RICERCA DI TITOLI CON UNA CRESCITA PREVEDIBILE

È questa, in estrema sintesi, la strategia suggerita dao David Souccar, cio della boutique Vontobel Quality Growth evidenzia che i segnali di una maggiore speculazione stanno aumentando. Ciò che preoccupa Souccar, nonostante non si attenda gli epigoni della bolla internet, è che “la maggior parte della crescita degli investimenti negli Stati Uniti venga dai data center che si occupano di intelligenza artificiale.

Gli investimenti in altri settori sono fermi. Se non fosse per l’intelligenza artificiale, l’economia americana potrebbe già essere in recessione” Inoltre, il cio non ha nascosto la preoccupazione che il finanziamento del debito per alcune delle imprese coinvolte nello sviluppo dell’Ai possa aumentare in modo sensibile e avere delle ricadute sul sistema finanziario.

Oggi questi affidamenti avvengono attraverso gli investitori istituzionali e le istituzioni finanziarie, che elargiscono linee di credito “off balance”. Secondo Souccar diventa quindi fondamentale “concentrarsi sulle azioni di aziende con una crescita prevedibile”, che possono essere trovate in diversi ambiti e le cui valutazioni sono scese, offrendo così un’opportunità da cogliere.

Con un atteggiamento da investitore “contrarian” il cio individua società come la giapponese Capcom, azienda giapponese che produce e pubblica videogiochi che ha creato una serie di franchise di videogiochi acclamati o Waste Management, leader nel settore della raccolta dei rifiuti e con un modello di business che resiste bene alle crisi economiche per la natura stessa dei servizi che offre, di importanza essenziale. Per quanto riguarda la tecnologia,

Souccar ha parlato di preferire le principali aziende cloud “perché hanno attività diversificate”, sono altamente redditizie e “presentano altri driver di crescita a lungo termine, che conferiscono più forza per gestire il potenziale impatto di un calo della spesa nell’intelligenza artificiale. Nei semiconduttori applichiamo lo stesso approccio selettivo e low risk.

Piuttosto che cercare di individuare quale designer di chip emergerà come vincitore, ci concentriamo su “pick and shovels” che riforniscono l’intero settore”.


Unknown's avatar
Pinuccia Parini

Dopo una lunga carriera in ambito finanziario sul lato, sia del sell side, sia del buy side, sono approdata a Fondi&Sicav