Bond, la gestione attiva è fondamentale. Il 2025 è stato un anno di disallineamenti nei mercati obbligazionari, con forti divergenze nei rendimenti. Ci aspettiamo che ciò continui anche nel 2026.  Julien Houdain, PhD, Head of Global Unconstrained Fixed Income, Schroders

 

 

Le prospettive di crescita, mercato del lavoro e inflazione sono desincronizzate tra i Paesi e le banche centrali si trovano in fasi diverse del ciclo di politica monetaria. Fed e BoE restano nella fase di allentamento, la Bce sembra mantenere lo status quo, mentre la BoJ non ha ancora terminato il ciclo di rialzo dei tassi.

Questo scenario offre grandi opportunità, ma solo per chi gestisce attivamente l’allocazione ed è in grado di sfruttare condizioni economiche globali in rapido mutamento e tra loro divergenti.

Il troppo stroppia?

Siamo ottimisti sulle prospettive per l’economia statunitense nel 2026, grazie sia al sostegno fiscale  sia all’allentamento monetario. Pur accogliendo con favore tale supporto, temiamo che i policymaker possano eccedere con lo stimolo. A nostro avviso, il rischio che “il troppo stroppia” diventi realtà è concreto. Restiamo vigili per individuare segnali di una politica eccessivamente espansiva, come nuove tensioni nel mercato del lavoro o un aumento dell’inflazione core e dei salari.

Dopo un periodo di sovraperformance dei titoli di Stato statunitensi, iniziamo a vedere opportunità più interessanti. Riteniamo inoltre prudente disporre di protezione dall’inflazione a costi contenuti, date le solide prospettive di crescita, l’orientamento accomodante delle politiche economiche e il rischio di una minore credibilità della Fed con la fine del mandato di Jerome Powell a maggio 2026.

L’economia europea ha mostrato un lento miglioramento per tutto il 2025. Riteniamo che ciò continuerà anche l’anno prossimo, con lo stimolo fiscale tedesco che sarà un fattore positivo ma, a nostro avviso, non tale da cambiare radicalmente il ritmo di crescita complessivo dell’area euro.

Nel Regno Unito, invece, un mercato del lavoro in fase di allentamento, combinato con una legge di bilancio che irrigidirà la politica fiscale, probabilmente manterrà la crescita britannica al di sotto del trend a inizio anno. Questo dovrebbe continuare a generare opportunità sui Gilt.

La pazienza è una virtù

Le obbligazioni societarie hanno registrato un altro anno di performance positive, ma riteniamo che il punto di partenza delle valutazioni sia il fattore chiave per i rendimenti futuri. Lo spread guadagnato per l’assunzione di un rischio di credito aggiuntivo rispetto ai titoli di Stato è ora a livelli storicamente bassi, quindi avere un’esposizione significativa in questo settore sembra poco saggio oggi.

Nel 2026 si presenteranno opportunità per aumentare il rischio nel credito. Date le nostre prospettive ottimistiche sulla crescita, riteniamo che l’approccio più sensato sia quello di mantenere una significativa capacità di impiegare il capitale quando si presenteranno opportunità migliori. Nel frattempo, è importante utilizzare una rigorosa ricerca basata sui fondamentali, guardare dove gli altri investitori non guardano e continuare a innovare per generare alfa tra i bond societari.

I mortgage-backed securities emessi da agenzie governative dovrebbero essere sostenuti da valutazioni interessanti e dal calo della volatilità dei tassi. In Europa, stiamo inoltre individuando buone opportunità tra gli emittenti quasi-sovrani e tra le obbligazioni garantite (covered bonds).

 

 

 


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.