Apertura positiva per le borse europee. Nonostante l’attacco di Teheran alle basi Usa in Iraq, ieri Wall Street ha archiviato la sessione di scambi in territorio positivo. Cambio Eur/Usd a 1,1111
Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
Apertura positiva per le borse europee, con Piazza Affari in rialzo dello 0,56%. In positivo alcuni titoli del listino, tra cui A2A, Amplifon, Azimut, Buzzi Unicem, CNH, DiaSorin, Exor, Ferrari, FCA, Fineco, Intesa, Juventus, Nexi, Pirelli, Poste Italiane, Prysmian, Recordati, Ferragamo, STM, Terna e Unipol. In negativo solo Atlantia, ENI, Moncler e Saipem. Trimestrali: Unieuro
Amplifon (EUR 25,86): chiuso accordo per l’acquisto dell’australiana Attune Hearing per EUR 34 mln;
Atlantia (EUR 21,42): Fitch ha ridotto il rating di Atlantia a ‘BB’ e quello di Autostrade per l’Italia a ‘BB+’. Il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli ha detto che i EUR 700 mln messi sul piatto da Autostrade per la riduzione dei pedaggi, nell’ambito di interlocuzioni con il governo per evitare la revoca delle concessioni autostradali, sono insufficienti;
Banco BPM (EUR 1,98): secondo quanto riportato da diversi quotidiani, l’ex presidente di Cassa Depositi e Prestiti Massimo Tononi è il favorito per il ruolo di presidente della banca dopo la decisione dell’attuale presidente Carlo Fratta Pasini di non ricandidarsi al rinnovo del consiglio di amministrazione dell’istituto;
Mediaset (EUR 2,66): Vivendi ha presentato il 2 gennaio un ricorso d’urgenza al Tar chiedendo la sospensione della delibera dell’AgCom Che limita al 9,9% i diritti di voto del gruppo francese in Mediaset;
Ubi Banca (EUR 2,858): secondo MF, starebbe valutando di prorogare l’accordo di bancassurance con Cattolica e Aviva, in scadenza a fine 2020, per un periodo di 2-3 anni.
Nonostante l’attacco di Teheran alle basi Usa in Iraq, ieri Wall Street ha archiviato la sessione di scambi in territorio positivo, con nuovi massimi storici per S&P 500 e Nasdaq Composite nell’intraday. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,56% a 28.745,09 punti, seguito dall’S&P 500, +0,49% a 3.253,05 punti, mentre il Nasdaq Composite ha registrato un +0,67% a 9.129,24 punti. Il mercato ha beneficiato delle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che, in risposta al lancio di missili da parte di Teheran intende replicare, fino a prova contraria, con nuove sanzioni piuttosto che con un’altra operazione militare. Tra le Blue Chips, hanno guadagnato terreno American Express (+1,73%), UnitedHealth (+2,11) e Home Depot (+1,50%), mentre il ribasso dei prezzi del greggio ha messo sotto pressione Exxon Mobil Corporation (-1,50%), ed anche Chevron Corporation (-1,14%). Al New York Stock Exchange, le azioni del costruttore di case Lennar Corporation hanno guadagnato lo 0,79%, dopo che la società ha reso noto d’aver chiuso il quarto trimestre del 2019 con un utile per azione a USD 2,13 rispetto ai USD 1,90 per azione attesi dal mercato.
Le Borse dell’area Asia-Pacifico sono in territorio positivo e reagiscono bene al discorso con cui il presidente Usa Donald Trump ha commentato gli attacchi che Teheran ha sferrato contro le basi irachene degli Usa. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo del 2,31%, a 23.739,87 punti, mentre la borsa di Shanghai ha concluso la seduta con un guadagno, più contenuto, dello 0,91%. A dicembre, l’inflazione della Cina è salita del 4,5% su base annua, poco meno del +4,7% atteso. Hong Kong, infine, sta andando alla chiusura in rialzo dell’1,63%.
Cambi: Eur/Usd a 1,1111.
Commodities: petrolio Wti a USD 59,78. L’attenzione degli investitoti resta catalizzata sulle evoluzioni della crisi mediorientale e guarda ai lievi segnali di distensione.
Obbligazionario: il Bund future segna stamane un calo di 43 tick a quota 171,30 mentre lo spread Btp/Bund 10y è a 166 pb, con il tasso del Btp decennale che rende il 1,423% (Aprile 2030).
Macroeconomia: dopo la pubblicazione dei dati sulla produzione industriale e la bilancia commerciale in Germania, è previsto per questa mattina l’aggiornamento sulla disoccupazione in Italia ed Eurozona. Nel pomeriggio, dagli Stati Uniti, giungeranno le nuove richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione.
Germania: a novembre, la produzione industriale della Germania ha mostrato un aumento dell’1,1% rispetto al mese precedente, quando si era assistito ad un calo dell’1%. Sempre a novembre, la bilancia commerciale della Germania è peggiorata mostrando a novembre un surplus di EUR 18,3 mld, in contrazione rispetto ai EUR 20,4 mld del mese precedente.
Redazione
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