Tom Wilson, head of Emerging Markets Equities, Schroders, apre l’inchiesta di Fondi&Sicav dedicata all’azionario emergente


Nel decennio appena conclusosi, gli indici azionari composti dall’universo dei paesi emergenti non sono stati in grado di seguire il trend rialzista delle principali Borse delle aree sviluppate. Quali sono, a vostro giudizio, le ragioni alla base della sottoperformance?
Oggi il mondo è in una fase di recessione produttiva. Sono stati sostanzialmente quattro i driver principali che hanno portato a questa situazione. Primo, l’impulso creditizio negativo in Cina nel 2017 e 2018, che ha pesato più in generale sull’asset class. Secondo, nel 2018 e nella prima parte del 2019 le politiche monetarie dei mercati emergenti sono state restrittive, impattando sull’andamento dell’asset class. Terzo, la forza del dollaro che ha caratterizzato gli ultimi anni non ha rappresentato una notizia molto positiva per gli emergenti. Infine, l’escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina ha rappresentato un altro vento contrario per l’asset class, portando a un deterioramento della fiducia delle aziende e quindi dei relativi investimenti.
Attualmente sta crescendo il numero di esperti che inserisce l’equity emergente tra le asset class favorite per il 2020. Concordate o no con questa view? Per quali ragioni?
Riteniamo che tutti e quattro i driver sopracitati siano destinati a migliorare nel 2020, con l’impulso cinese che si muove verso la stabilizzazione, dopo aver visto miglioramenti nell’arco del 2019, le banche centrali che si spostano su politiche accomodanti, seguendo l’esempio di Fed e Bce, il dollaro che dovrebbe indebolirsi nel corso dei prossimi 12 mesi e le negoziazioni tra Usa e Cina che fanno presagire un interesse condiviso a trovare un accordo almeno parziale. Tutto ciò dovrebbe essere di supporto per la crescita dei mercati emergenti nel 2020. I nostri economisti prevedono infatti che il Pil emergente accelererà dal 4,1% del 2019 al 4,5% quest’anno. Dall’altro lato, la relazione tra Usa e Cina resta incerta e la crescita cinese debole, così come quella globale. Di conseguenza abbiamo una visione positiva sull’azionario emergente nel 2020, anche se con cautela.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

