Apertura positiva per le borse europee, che aggiornano i record storici. Piazza Affari registra un rialzo dell’1,03% nelle prime battute della seduta.
In positivo alcuni titoli del listino, tra cui Azimut, Banco Bpm, Bper Banca, Buzzi Unicem, CNH, DiaSorin, ENI, Exor, FCA, Intesa, Leonardo, Moncler, Saipem, Tenaris e Ubi Banca. In negativo Atlantia, Enel e Terna. Bilanci 2019: Banco Bpm, Enel, FCA, Mediobanca, Autogrill, Banca Profilo, Credem, Piquadro e Telesia.
Atlantia (EUR 22,90): il governo non vuole ammorbidire le nuove regole che facilitano la revoca delle concessioni autostradali nonostante la contrarietà di parte della maggioranza.
Bper Banca (EUR 4,33): il quarto trimestre si è chiuso in rosso per EUR 143,3 mln, dopo aver postato maggiori accantonamenti su crediti in previsione dell’accelerazione del processo di de-risking e oneri straordinari legati alle uscite del personale previsto dal piano industriale.
Creval (EUR 0,0664): il 2019 si è chiuso con un forte balzo degli utili e dei coefficienti patrimoniali. La banca ha inoltre annunciato un accordo per la cessione di un portafoglio di sofferenze unsecured del valore di EUR 357 mln.
Technogym (EUR 11,80): Wellness Holdings ha avviato il collocamento di circa il 5% del capitale attraverso un accelerated bookbuilding.
TerniEnergia (EUR 0,374): Softeco Sismat ha sottoscritto una partnership industriale e commerciale con Seaside, società del gruppo Italgas per la riduzione dei consumi energetici di un cementificio.
Borsa Usa, S&P 500 su un nuovo massimo assoluto
Wall Street ha archiviato la sessione di ieri in territorio positivo, con il Nasdaq 100 che ha chiuso con una crescita dello 0,36% a 9.367,48 punti. Forte rialzo per il Dow Jones, +1,68% a 29.290,85 punti, e per l’S&P 500, che ha registrato nuovi record con un +1,13% a 3.334,69 punti. Tra le Blue Chips, le azioni della The Walt Disney Company hanno perso il 2,32%, nonostante il rilascio, martedì, di una trimestrale con utili oltre le attese.
Tra le altre large caps del Dow Jones, invece, molto bene a fine giornata IBM (+4,84%), Exxon Mobil (+4,60%) e UnitedHealth (+5,30%). Al New York Stock Exchange, i titoli della Snap Inc. hanno fatto registrare a fine seduta un crollo del 14,70% dopo che la società ha rilasciato una trimestrale con un fatturato leggermente al di sotto delle previsioni di consenso.
Sempre sul Big Board, ma nel settore della moda, Capri Holdings Limited ha piazzato un rally dell’8,29% dopo che la società ha chiuso il terzo trimestre dell’anno fiscale 2020 con utili e ricavi oltre le attese. Trimestrali: Philip Morris, Twitter, Motorola Solutions, UBER Technologies.
Borse asiatiche: Cina dimezza dazi su beni Usa
Le Borse dell’area Asia-Pacifico sono in territorio positivo, con l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo che ha chiuso la sessione in rialzo del 2,38% a 23.873,59 punti, in seguito all’annuncio del ministero delle finanze della Cina sull’intenzione di Pechino di dimezzare alcune tariffe imposte ai beni Usa importati.
I tagli ai dazi decisi dalla Cina si riferiscono a beni importati dagli Usa valutati USD 75 mld e rappresentano il progresso delle relazioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, che segue il raggiungimento dell’accordo sulla Fase 1.
Come conseguenza, Shanghai ha guadagnato l’1,72%, mentre Hong Kong sta andando alla chiusura con un rialzo del 2,32%.
Altri mercati, dollaro favorito dai dati macro
Cambi: euro dollaro a 1,0999. Il dollaro beneficia dell’aumento oltre le attese degli occupati nel settore privato Usa, segno che un taglio dei tassi di interesse non è sul tavolo al momento. Commodities: petrolio Wti a USD 51,78. I prezzi del greggio salgono per il secondo giorno, con gli investitori più ottimisti sulla possibilità di una ripresa della domanda in Cina.
Obbligazionario: il Bund future segna stamane un calo di 23 tick a quota 173,69 mentre lo spread Btp/Bund 10y è a 133 pb, con il tasso del Btp decennale che rende il 0,975% (Aprile 2030).
Macroeconomia: dopo il dato sugli ordini di fabbrica in Germania, l’agenda macro di oggi prevede la pubblicazione del bollettino economico da parte della Bce e il discorso del presidente della banca centrale europea, Christine Lagarde, all’Europarlamento. Nel pomeriggio, dagli Stati Uniti, giungeranno le nuove richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione.
Germania: il dato relativo agli ordini di fabbrica di dicembre ha mostrato una flessione mensile del 2,1% dal -0,8% della passata rilevazione, mancando le attese che indicavano una ripresa a +0,6%. Su base annua, gli ordini di fabbrica che sono crollati dell’8,7%, contro il precedente -6%.
A cura di UniCredit
Redazione
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