Apertura in rialzo per le borse europee su speranze di stimoli monetari. Positive anche le Borse asiatiche. Spread Btp/Bund a 170 pts
Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
Apertura in rialzo per le borse europee, con Piazza Affari che guadagna oltre l’1% nelle prime battute, in un tentativo di rimbalzo dopo le forti perdite delle ultime sedute sul propagarsi del coronavirus ed i suoi effetti sulle economie mondiali. Positivi al momento quasi tutti i titoli del listino.
Firmato ieri sera dal premier Conte il decreto ad hoc, del valore di EUR 3,6 mld, con le misure per il rilancio dell’economia piegata dall’emergenza coronavirus. Pari allo 0,2% del Pil, il pacchetto dovrebbe, secondo il ministro Gualtieri, ricevere il via libera della Ue, dal momento che già esistono margini di flessibilità nel patto di stabilità e crescita.
Alitalia: ha ridotto i voli su 38 rotte nazionali e internazionali a causa della minore domanda dovuta al coronavirus.
Banca MPS (EUR 1,9825): ha firmato l’accordo con Ardian Real Estate per la cessione di un portafoglio di 28 immobili di proprietà del gruppo senese per il quale era stato concesso un periodo in esclusiva al termine di un processo competitivo.
Intesa Sanpaolo (EUR 2,1985): ha completato la scelta dei consulenti per l’Ops su Ubi Banca indicando JP Morgan, Morgan Stanley, Ubs ed Equita che affiancheranno il lead financial adviser Mediobanca.
OCSE: in tarda mattinata l’aggiornamento delle previsioni di crescita, anche per l’Italia, con l’Interim Economic Outlook. In novembre l’organizzazione con sede a Parigi aveva mantenuto invariata a 0,4% la stima per la congiuntura italiana del 2020.
Nel corso della scorsa settimana, i timori legati al virus hanno bruciato quasi USD 3.000 mld della capitalizzazione complessiva delle società dell’S&P 500, spingendo i 3 indici principali verso la peggiore settimana dalla crisi finanziaria globale del 2008. Gli investitori corrono ad acquistare asset sicuri, intensificando l’inversione della curva dei rendimenti dei Treasury Usa, classico segnale di recessione. Il Dow Jones ha ceduto venerdì l’1,39%, S&P 500 -0,82% e Nasdaq 100 -0,30%. A pesare sul sentiment sono stati anche i dati pubblicati dal Dipartimento del Commercio che hanno mostrato come la spesa dei consumatori Usa sia aumentata meno del previsto a gennaio, una perdita di slancio che potrebbe essere aggravata dall’epidemia. Tra i singoli titoli, il produttore farmaceutico Mylan NV ha perso il 7,98% dopo aver messo in guardia sulle ripercussioni finanziarie dell’epidemia di coronavirus e della carenza di medicine in caso di continua diffusione del virus.
Borse asiatiche positive, con lo Shanghai Composite e lo Shenzhen Composite che arrivano a salire di oltre il 3,3%. L’indice Nikkei della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dello 0.95%. Hong Kong positiva con +0,83%, negativa invece Sidney con -0,77%, mentre Seoul sale dello 0,73%. Gli acquisti sono tornati sull’azionario, in generale, nonostante il pessimo dato cinese relativo all’attività manifatturiera della Cina. La reazione positiva dei mercati si spiega con l’attesa di misure espansive di politica monetaria da parte delle banche centrali, per contrastare gli effetti del diffondersi del COVID-19 sull’economia. I brutti dati macro cinesi hanno inoltre rinfocolato le speculazioni su nuovi interventi da parte della People’s Bank of China.
Cambi: Eur/Usd a 1,1050. Risale ai minimi delle ultime 3 settimane lo yen nei confronti del dollaro, mentre sul biglietto verde pesa la prospettiva di possibili tagli dei tassi Fed in costante aumento. Jerome Powell assicurava venerdì che la Fed Usa “agirà come deve” a sostegno dell’economia.
Commodities: derivati sul greggio in positivo con il Wti in rialzo di oltre il 2,5%, con un rimbalzo dopo il tracollo della scorsa settimana legato alle speranze che i Paesi Opec varino un nuovo taglio dell’offerta. Più in generale, le aspettative di misure di stimolo da parte delle principali banche centrali aiutano a scommettere su una possibile ripresa della domanda.
Obbligazionario: il Bund future segna stamane un rialzo di 14 tick a quota 177,60 mentre lo spread Btp/Bund 10y è a 170 pb, con il tasso del Btp decennale che rende l’1,10%.
Macroeconomia: sul fronte macro dominano l’agenda i Pmi sul settore manifatturiero di febbraio da Germania, Francia, Spagna e Zona Euro, con attese di una nuova lettura al di sotto dei 50 pts, vale a dire di un’ennesima contrazione. Molto interessante anche il dato Istat della tarda mattinata su Pil e soprattutto deficit e debito relativi al 2019. In Cina l’indagine Pmi sullo stato di salute del settore manifatturiero evidenzia una caduta a 40,3 pts, minimo della serie, rispetto al 45,7 delle attese e dopo il 51,1 di gennaio.
Redazione
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