Inchiesta di Fondi&Sicav sulla fine del Quantitative Easing. Il contributo di Massimiliano Maxia, Fixed-Income Product specialist di Allianz Global Investors

Massimiliano Maxia, Allianz Global Investors

Nell’ipotesi in cui la netta divergenza di impostazione tra le politiche monetarie di Fed e Bce dovesse mantenersi ampia o tendere ad un ulteriore ampliamento, quali opportunità ritenete possano essere colte nei mercati?

Crediamo che le politiche monetarie di entrambe le banche centrali rimarranno estremamente accomodanti, come già del resto sono, dato l’attuale contesto di mercato e la debole crescita economica a livello globale, aggravata dalla diffusione del coronavirus. Dal punto di vista degli investimenti nei mercati finanziari, il principale cambiamento rispetto all’anno scorso risiede nel fatto che con i tre tagli dei tassi di interesse effettuati dalla Fed nel 2019, il costo di copertura del cambio euro-dollaro è diminuito di un punto percentuale, rendendo quindi più interessanti per un investitore euro gli investimenti in asset denominati in dollari, nell’ipotesi di non voler mantenere esposizione valutaria nel portafoglio.

Cosa vi aspettate dalla Fed nel corso del 2020? Sulle scelte di politica monetaria (tassi, acquisto titoli) peseranno più i dati macro o l’approssimarsi delle elezioni presidenziali? I Treasury continueranno a offrire un porto sicuro agli investitori?

Il nostro scenario base resta per il momento quello di una Fed che mantiene invariati i tassi di interesse nell’ipotesi che l’impatto della diffusione del coronovirus sull’economia degli Stati Uniti sia solo temporaneo e che quindi possa essere assorbito nel corso del secondo o terzo trimestre. Se invece ci dovesse essere un rallentamento decisamente più forte e che porti a una situazione più debole strutturalmente, la Fed potrebbe tagliare i tassi almeno due volte nel corso del 2020. Credo quindi che prevarranno molto di più i dati macro che le elezioni presidenziali. Relativamente all’investimento nei Treasury americani, ritengo che, soprattutto nel caso di uno scenario più negativo dal lato macroeconomico, rimarranno una delle asset class più sicure per gli investitori, soprattutto per quanto riguarda le scadenze più brevi, dove il rendimento del titolo a due anni intorno all’1,4% rappresenta un livello decisamente interessante se confrontato con quello che troviamo nel mercato obbligazionario dell’area euro.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.