Louis d’Arvieu, fund manager e Julien Faure, chief financial analyst di Amiral Gestion, chiudono l’inchiesta di Fondi&Sicav sul mercato giapponese

L’economia giapponese ha registrato una forte decelerazione. Credete si tratti di fattori temporanei o di un ritorno alla stagnazione pre-Abenomics?

Il Pil del Giappone ha registrato un calo del 7,1% su base annua nel quarto trimestre del 2019, a fronte di un calo previsto del 6,6%. Un fattore importante che spiega questa diminuzione è l’aumento dell’imposta sui consumi dall’8 al 10%, nell’ottobre 2019. I consumatori anticipano questi fenomeni e tendono ad affrettare gli acquisti per realizzare risparmi, in particolare per i beni di largo consumo (beni durevoli, attrezzature professionali, ecc.). Ciò ha fatto sì che una parte della domanda del quarto trimestre sia stata anticipata al terzo trimestre, spiegando in parte il basso livello del Pil. L’ultima volta che ciò è accaduto è stato nell’aprile 2014 (sempre con il governo Abe) e il calo del Pil trimestrale su base annua è stato di analoga entità (6,8%). Un altro fattore che contribuisce alla debolezza dei numeri è stato l’aumento della tensione tra Giappone e Corea del Sud, che ha causato un calo del turismo a partire dall’agosto 2019. I coreani sono stati un quarto dei visitatori nel 2018: le conseguenze si sono riverberate in particolare su cosmetica e, appunto, turismo.
Anche se non facciamo previsioni sull’andamento economico, notiamo che, storicamente, questi aumenti di imposte hanno depresso il Pil per circa un anno prima di vedere una ripresa dei consumi (come nel 2014). Siccome i due fattori sono temporanei, non ci aspettiamo che il Giappone torni a una stagnazione pre-Abenomics. Il Paese ha intrapreso un percorso di riforme che vengono spesso sottovalutati e dovrebbero migliorare l’economia nel suo complesso. In sintesi, crediamo che il Giappone rimanga un Paese attraente per le aziende e talenti, il processo di cambiamento è incoraggiante.
Alla luce della situazione attuale a livello domestico e internazionale, quali prospettive delineate per la Borsa di Tokio?

Non facciamo previsioni per il mercato azionario, ma ci concentriamo sulla qualità dei nostri investimenti e sulle loro valutazioni. Indipendentemente dalla direzione del mercato, ci sono aziende che presentano potenzialità per accrescere la propria market share, a prezzi interessanti.
Guardando ai mercati finanziari, tuttavia, dopo il calo delle quotazioni azionarie di questo mese, notiamo che le valutazioni hanno raggiunto livelli storicamente bassi su diverse metriche:
–Il rapporto Topix P/B è sceso a 0,9, un livello raggiunto solo due volte negli ultimi 30 anni: una volta durante la crisi finanziaria del 2008 e nel 2012. Ha poca importanza il fatto che, a differenza degli Stati Uniti, il valore contabile delle società giapponesi sia composto in gran parte da asset tangibili e liquidità e non da asset intangibili e avviamenti.
–Il Topix presenta il maggior numero di azioni scambiate al di sotto del valore contabile di qualsiasi altro mercato al mondo, e più società con una posizione di cassa netta di qualsiasi altro mercato al mondo.
–Il rapporto Topix P/E forward è inferiore a 12, mentre per gli Usa è intorno a 17.
Anche se non sappiamo come performerà il mercato, vediamo molte opportunità interessanti per lo stock picking nello scenario attuale.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

