Nella prima seduta di novembre in primo piano la lettura finale degli indici Pmi
manifatturiero dei singoli Paesi di Eurozona, e il dato aggregato dell’Area. Nel
pomeriggio si attende negli Stati Uniti la pubblicazione dell’Ism manifatturiero
e le spese alle costruzioni di settembre.

In serata il Ministero dei Trasporti pubblica i dati sulle immatricolazioni di nuove auto in ottobre, mentre il Tesoro comunica i dati sul fabbisogno statale sempre in ottobre.

In Cina ha segnato intanto una netta accelerazione il comparto manifatturiero
che, secondo dati diffusi stanotte, registra a ottobre il ritmo di crescita massimo
in quasi dieci anni grazie alla ripresa della domanda interna in un mercato che si
sta risollevando rapidamente dalla crisi dovuta al coronavirus.

L’indice Pmi Caixin/Markit ha registrato un 53,6 pts rispetto al 53,0 di settembre, che corrispondeva anche alle attese, toccando il picco da gennaio 2011.

Venerdì a mercati chiusi l’agenzia Dbrs ha confermato il rating per l’Italia a
BBB (high), nonostante l’accelerare della seconda ondata, citando la resilienza
del comparto manifatturiero.

Dopo un confronto serrato nel weekend con maggioranza, regioni ed enti locali
(con i quali un nuovo incontro è previsto stamani), il premier Conte riferirà alle
12 alla Camera e alle 17 in Senato le nuove misure da adottare nell’estremo
tentativo di scongiurare un lockdown nazionale. Disposizioni simili sono state
annunciate nel weekend in diversi Paesi europei, con i nuovi casi raddoppiati in cinque
settimane che portano il totale dei contagiati nel continente a oltre dieci mln.

Deboli stamane le valute piu’ esposte al rischio, con il dollaro australiano che
cede lo 0,4%. Lo yen e’ in leggero rialzo mentre la sterlina lascia sul terreno lo
0,3% tra le restrizioni imposte dal virus e i timori legati ai colloqui sul postBrexit. Anche l’euro e’ fiacco, in area 1,1640 con il biglietto verde.

Sostanzialmente invariato il dollaro contro un basket delle principali valute, tra
investitori prudenti a 24 ore dal super-Tuesday delle elezioni Usa.
Prezzi del greggio in forte calo stamane sui timori legati al calo della domanda
a seguito dei nuovi lockdown in Europa, mentre i trader guardano anche a
possibili tensioni sul mercato dovute al voto Usa. Il futures sul Brent che perde
il 3,80% a USD 36,50 il barile, al Nymex il Wti Usa -4,10% a USD 34,30.

Stamane il Bund future dicembre ha aperto in rialzo di 14 tick a 176,29, il Btp
future in calo di 15 bp a 149,44. Lo spread Btp/Bund riparte da 137 pts, con il
rendimento del nostro Btp decennale allo 0,73%.

Apertura contrastata per le borse europee, che vedono i principali indi EU in
lieve rialzo ma con Piazza Affari che cede circa lo 0,50% nella prime battute.
Deboli i titoli bancari, Moncler, Pirelli, Saipem, Eni, Enel, Generali, Recordati e
soprattutto Nexi che cede quasi il 5%. In rialzo Stm, Buzzi Unicem e Amplifon

Borse asiatiche prevalentemente positive stamane, grazie alla diffusione del
buon dato sul settore manifatturiero cinese. Il Nikkei 225 della borsa di Tokyo
ha chiuso in rialzo dell’1,39%, Shanghai piatta, Hong Kong +1,42%, Sidney
+0,40%, Seoul +1,46%. Questa è la settimana delle elezioni presidenziali Usa,
con l’Election Day alle porte, domani martedì 3 novembre. L’ultimo sondaggio
stilato da NBC News-Wall Street Journal conferma come il democratico Joe
Biden abbia un notevole vantaggio rispetto al presidente Trump.

Chiusura di ottava negativa per i principali indici azionari Usa, penalizzati
dalle big tech. Il Dow Jones ha terminato la seduta con una flessione dello
0,59%, l’S&P500 ha ceduto l’1,21%, performance peggiore per il Nasdaq –
2,45%. Quattro le Big Tech che hanno pubblicato i risultati di bilancio relativi
al terzo trimestre: Amazon, Apple, Facebook e Alphabet, e solo quest’ultima ha
chiuso in rialzo del 3,80% dopo aver visto il fatturato salire del 14% a USD 46,2
mld. Anche i risultati di Amazon ed Apple sono stati migliori del consensus. Il
mercato è rimasto però deluso. Apple (-5,60%) non ha diramato nessuna
guidance per il primo trimestre fiscale del 2021. Inoltre le vendite degli iPhone
sono scese del 20% su base annua. Amazon -5,45%, sotto le attese la
guidande per il 4Q. Male anche Facebook -6,11%, crolla Twitter-21,11%.


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