
1 – Quale pensa saranno le priorità del nuovo presidente Usa nei primi 100 giorni del suo mandato?
“Penso che ci siano due priorità: le misure di stimolo fiscale e la lotta alla pandemia. Per quanto riguarda la prima, entrambi i candidati avevano messo sul piatto un pacchetto di misure a sostegno dell’economia.
Se Biden dovesse diventare presidente, così come indicano le attuali proiezioni, ritengo che formulerà delle proposte possibili da realizzare visto che, per il momento, non sembra sia ipotizzabile una schiacciante vittoria dei democratici al Senato.
Biden quindi non avrà un assegno in bianco da spendere, ma dovrà cercare delle mediazioni. In merito invece alla pandemia, peso che, compatibilmente alla conformazione giuridica degli Stati Uniti, debbano essere date delle risposte che sino ad ora sono mancate”.
2 – Quali misure saranno adottate per contrastare l’epidemia e i suoi effetti, soprattutto economici?
“Dubito che negli Usa si possano realizzare lockdown sullo stile di quelli che abbiamo visto e vediamo ora in Europa. Mi aspetto delle misure di contenimento, ma non ritengo che possano essere tali da avere un impatto significativo sull’attività economica e nel caso lo avessero, sarebbe limitato.”
3 – Alla luce dei risultati disponibili, pensa che si possa riproporre una disputa legale tra i due candidati? Se sì, con quali modalità e quali possibili risultati?
“La disputa legale è possibile, ma dubito che la situazione possa sostanzialmente cambiare. Non ritengo neppure che una dilatazione dei tempi per raggiungere il verdetto finale possa avere particolari conseguenze e il mercato, nella sua reazione al post voto, ci sta proprio mandando questo messaggio. Forse un prolungamento dell’attesa potrà generare un aumento della volatilità, ma lo vedo decisamente contenuto.
Credo che questo “equilibrio” (i.e.: nessuna “blue wave”), che si sta delineando all’orizzonte, al mercato piaccia perché toglie spazio a una significativa modifica della politica economica. Se Biden sarà eletto, credo avremo una politica moderata, centrista, con un pacchetto di stimolo più contenuto rispetto a quanto dichiarato in campagna elettorale, che assorbirà gli aumenti fiscali in programma nel 2021 ma senza stravolgere la Riforma attuata da Trump.
Questo “equilibrio” è stato festeggiato anche dal mercato obbligazionario: la struttura dei tassi è rimasta compressa e la curva dei rendimenti non ha dato segnali di irripidimento, grazie anche alla consapevolezza che rimarrà inalterato lo stimolo monetario. E la reazione dei bond è importante, soprattutto per gli eventuali impatti sui multipli del mercato azionario e sui titoli sensibili all’andamento dei tassi di interesse”.
4 – Ritiene che una disputa legale possa minare in qualche modo la stabilità del Paese e avere delle ricadute sull’economia?
“Non vedo alcuna ricaduta sia sulla stabilità del Paese sia sull’economia. Stiamo assistendo a delle reazioni che, mediaticamente, sono forti, ci sono delle proteste di piazza. Ma ritengo che tutto rimarrà all’interno di una disputa legale. L’apparato istituzionale Usa è forte, indipendente e pronto a garantire un risultato corretto”
5 – Se dovesse vincere Biden, come spiegherebbe la sua vittoria?
“Penso che la spiegherei con la discutibile gestione della pandemia fatta da Trump. Ritengo che questo sia stato il suo punto debole, soprattutto nell’ultimo periodo, con una serie di dichiarazioni e comportamenti discutibili. Certo, Trump ha conseguito un risultato superiore alle attese ma ha fatto peggio del Partito repubblicano. Se Biden dovesse vincere, quindi, non avverrà certo per “acclamazione”.
6 – Sino a che punto Biden si farà carico delle richieste della parte più radicale del Partito democratico?
“Non intravedo questa possibilità sia pensando alla figura di Biden, sia per come potrebbe essere visto, dagli americani, il recepimento delle istanze dell’ala più radicale del Partito democratico. Biden è un politico di grande esperienza, che conosce i meccanismi delle istituzioni e come esse funzionano.
Nelle sue scelte future cercherà di raggiungere un equilibrio, tenendo conto non solo delle correnti all’interno del Partito democratico, ma cercherà di coinvolgere anche l’ala moderata dei repubblicani, se questo servire a raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Pinuccia Parini
Dopo una lunga carriera in ambito finanziario sul lato, sia del sell side, sia del buy side, sono approdata a Fondi&Sicav


