
Didier Saint-Georges, membro del comitato strategico di investimento Carmignac, ha ipotizzato il proseguimento del rialzo per i mercati azionari, sebbene con una crescente complessità, e una buona performance degli emergenti e dell’oro.
Dal punto di vista economico, osservando il grafico del Pil reale espresso in miliardi di euro per l’eurozona (ma la stessa cosa emergerebbe anche studiando la lo stesso grafico sugli Usa) è facile notare come, nonostante il forte rimbalzo messo a segno nel secondo trimestre (+61,1% per l’eurozona, +33,1% per gli Usa, dopo un crollo rispettivamente del 39,5% e del 31,4% nel primo trimestre su base annuale), c’è ancora molta strada da percorrere per tornare ai livelli di attività economica pre-crisi. Da questo dato si intuisce che le banche centrali continueranno a supportare la domanda, mentre l’inflazione difficilmente ritornerà prima del 2022.
L’importanza del supporto fornito dalla Bce
Inoltre, il fatto che il Pil reale sia ancora molto al di sotto dei valori del 2019 implica che, almeno nel caso dei maggiori paesi dell’area dell’euro (e in particolare per Francia, Italia e Spagna), il deficit pubblico rimarrà molto elevato. Ci sarà quindi bisogno di un maggiore apporto da parte della Bce, oltre alle risorse in arrivo dal fondo Sure e dal Recovery Fund, per finanziare la ripresa post-Covid.
Le banche centrali continueranno ad avere un ruolo centrale nei prossimi mesi, come del resto lo hanno già avuto nel 2020, con il mantenimento di una politica monetaria ultra espansiva necessaria per favorire il mantenimento dei tassi di interesse su livelli molto bassi almeno per tutto il 2022.
Verso una fase di debolezza dell’usd
Inoltre, la continua creazione di moneta in corso da parte della Fed dovrebbe rendere il dollaro più debole e sostenere debolmente il commercio reflazionistico globale, favorendo i prezzi delle materie prime e i mercati emergenti, mentre il prezzo dell’oro dovrebbe beneficiare di una progressiva svalutazione delle grandi valute fiat.
Nel corso del processo di normalizzazione della crescita economica è probabile che si assisterà ad una ricostruzione del livello delle scorte, elemento che agirà da immediato acceleratore della crescita. A questo impulso iniziale dovrà tuttavia fare seguito un aumento del livello degli investimenti se si intende perseguire la ripresa economica. Questo aspetto dovrà essere seguito con attenzione nel prossimo futuro per accertarsi che non si verifichi un rapido stallo della ripresa.
Le prospettive di miglioramento del quadro economico implicano un recupero dei settori a valore aggiunto in ritardo ma le tendenze di fondo di lungo termine non sono comunque destinate a cambiare in modo significativo. Se è vero infatti da un lato che le aspettative per gli utili per azione (eps) relative al comparto dei ciclici statunitensi indicano un rimbalzo del 65,6% nel 2021 dopo il calo del 48% nel 2020, con i tecnologici e l’health care che potranno invece contare su una crescita dell’eps limitata rispettivamente al 16,8% e al 12,1% nel 2021 (dopo il +6,2% e il 6,8% del 2020), dall’altro, se si guarda all’intero periodo 2020-2022, si nota come il tecnologico e l’healthcare siano ancora in netto vantaggio in termini di crescita dell’eps sul comparto dei ciclici. Nel migliore dei casi si tratterà di una breve ripresa all’interno di un mondo strutturalmente a crescita lenta, per cui i titoli in grado di generare una robusta crescita degli utili su un orizzonte di medio termine dovrebbero continuare a costituire la spina dorsale delle costruzioni di portafoglio. Tuttavia, rispetto al 2020, nel 2021 la selezione di singole società in grado di cavalcare la normalizzazione dell’attività economica porterà ulteriori performance positive.
Gli Em sono i favoriti
I mercati emergenti beneficiano di tre tipologie di venti di coda: in primo luogo, hanno gestito la crisi sanitaria meglio dei paesi sviluppati occidentali, quindi la loro ripresa economica è iniziata in anticipo; in secondo luogo, non hanno dovuto stressare le loro finanze pubbliche, poiché le loro esportazioni hanno beneficiato dei pacchetti di stimolo della domanda di Stati Uniti ed Europa; in terzo luogo, sono fortemente posizionati sulla tecnologia, anche per quanto riguarda le energie alternative; infine, dovrebbero essere i primi beneficiari di un commercio di reflazione basato sulla liquidità in USD.
Redazione
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