Diversi gli spunti macro in agenda oggi. In mattinata in primo piano per l’Italia la produzione industriale di ottobre e il tasso di disoccupazione trimestrale, in Spagna e Germania i prezzi al consumo finali di novembre (appena diffusi e confermati a -1,0% su mese e a -0,7% su base annuale). Negli Stati Uniti si guarda invece ai prezzi alla produzione e al dato preliminare di dicembre relativo alla fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan.
Il mercato digerisce l’esito del Consiglio di politica monetaria della BCE che ha confermato il costo del denaro sui minimi attuali e, come da attese, implementato un incremento della dotazione del programma anti-pandemico Pepp di acquisto titoli di EUR 500 mld, oltre ad una sua estensione fino a marzo 2022. Francoforte ha deciso anche un prolungamento di un anno delle operazioni Tltro di rifinanziamento a più lungo termine. Peggiorano invece secondo la BCE le prospettive economiche per Eurozona: nelle stime macro trimestrali, il Pil del 2021 è visto in ripresa del 3,9% contro il +5% stimato a settembre. L’inflazione è vista confermata a +1% il prossimo anno.
Dopo aver raggiunto un compromesso con Polonia e Ungheria, i leader dell’Unione Europea hanno sbloccato ieri il pacchetto finanziario da oltre EUR 1.800 mld (EUR 1.100 mld nell’ambito del Multiannual Financial Framework ed EUR 750 mld nel Recovery Fund) per sostenere l’economia piagata dal Covid. Si prosegue oggi con il vertice dei soli Paesi euro sulla riforma del Mes.
L’incertezza sulla Brexit deprime la sterlina che scambia poco mossa dopo aver perso quasi l’1% in settimana contro un dollaro, pure molto debole. L’euro tiene vicino ai massimi da 2 anni e mezzo a 1,2150 dopo l’annuncio della BCE. Lo yen guadagna lo 0,2% circa in area 104 dollari, mentre il dollaro australiano estende il rialzo ai massimi da giugno 2018 tra investitori più propensi al rischio.
Prezzi del petrolio in rialzo stamane a livelli che non si vedevano da marzo scorso sull’ottimismo legato ai vaccini nella speranza che la domanda globale gradualmente riprenda nel 2021. Il futures sul Brent guadagna lo 0,30% a USD 50,40 il barile, al Nymex il Wti Usa +0,70% a USD 47,10. L’incertezza sulla Brexit deprime la sterlina che scambia poco mossa dopo aver perso quasi l’1% in settimana contro un dollaro, pure molto debole. L’euro tiene vicino ai massimi da 2 anni e mezzo a 1,2150 dopo l’annuncio della BCE. Lo yen guadagna lo 0,2% circa in area 104 dollari, mentre il dollaro australiano estende il rialzo ai massimi da giugno 2018 tra investitori più propensi al rischio.
Stamane il Bund future marzo ha aperto in rialzo di 15 tick a 178,23, il Btp future guadagna 29 bp a 152,20. Lo spread Btp/Bund riparte da 113 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale allo 0,52%. Ieri il rendimento del benchmark 10y ha toccato il nuovo minimo storico a 0,5% spinto anche dalle aste a medio lungo termine.
Apertura debole per le borse europee, con i principali indici EU e Piazza Affari di poco sotto la parità nelle prime battute. Misti i titoli bancari, in calo Leonardo, Stm, Tenaris, Eni, Ferrari (dopo le dimissioni a sorpresa dell’AD Camilleri), Poste e Telecom. In rialzo invece Enel, Amplifon e Diasorin.
L’approvazione del vaccino anti-Covid 19 prodotto da Pfizer-BioNTech da parte di una commissione della FDA americana non ha avuto effetti particolari sulle borse asiatiche, che hanno riportato una performance contrastata. L’indice Nikkei della borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso dello 0,39%, Shangai -0,77%, male anche Sidney con un ribasso dello 0,61%, mentre Hong Kong sale dello 0,35%. Bene l’indice sudcoreano Kospi, salito di quasi l’1% dopo che il governo di Seoul ha annunciato che, nei primi 10 giorni di dicembre, le esportazioni del Paese sono balzate del 26,9% su base annua grazie soprattutto alla vendita di semiconduttori.
Wall Street ha chiuso contrastata la seduta di ieri zavorrata dal dato sulle nuove richieste di disoccupazione, al valore più alto degli ultimi 3 mesi. Il Dow Jones ha perso lo 0,23%, l’S&P 500 lo 0,13% mentre termina positivo il Nasdaq Composite (+0,54%). Sugli scudi il comparto energetico in scia all’andamento positivo del greggio. Tra i titoli in evidenza Airbnb +112,81% ieri al debutto. La società di ingegneria e costruzioni Fluor Corporation -1,21% dopo aver diffuso una trimestrale con fatturato in calo e rimandato la guidance a febbraio a causa delle incertezze legate all’epidemia. Il colosso del caffè Starbucks +4,97% dopo aver confermato la guidance 2021 dove precede un rimbalzo significativo dell’utile per azione di almeno il 20% e un incremento tra il 10-12% per i due esercizi successivi.
Redazione
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