L’agenda macro odierna prevede in mattinata l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese in Germania, la fiducia dei consumatori di dicembre nel Regno Unito, mentre nel pomeriggio dagli Stati Uniti giungerà l’indice anticipatore. Si segnala la riunione della banca centrale della Russia, che dovrebbe confermare i tassi al 4,25%.
L’Istat diffonde i prezzi delle abitazioni riferite al 3Q, i prezzi alla produzione e alle costruzioni di novembre. Sul piano politico, oggi sono previsti i voti di fiducia della Camera sul Dl ristori e del Senato sul Dl sicurezza. Questa sera si riunisce il CdM chiamato a varare il mini-lockdown natalizio.
In Germania i prezzi alla produzione diffusi stamane mostrano in ottobre una flessione mensile di 0,5% e una ripresa annua di 0,2%, in entrambi i casi lievemente al di sopra delle attese pari rispettivamente a -0,6% e +0,1%.
In Giappone l’inflazione di novembre registra una flessione di 0,9% su anno, record negativo degli ultimi 10 anni, ma in linea con le attese. L’esecutivo nipponico ha corretto al ribasso la stima sulla recessione di quest’anno, ipotizzando una contrazione del Pil a -5,2% rispetto al -4,5% previsto in luglio.
La proiezione sulla ripresa 2021 passa però al 4% dal precedente +3,4% di luglio. Sui prezzi al consumo l’attesa del governo è di una media annua di -0,6% nel 2020 e 0,4% l’anno prossimo. La Bank of Japan ha confermato i tassi sui livelli attuali e sta valutando nuove misure espansive di politica monetaria più efficaci e sostenibili per riportare l’inflazione in linea all’obiettivo. Esteso di 6 mesi, come previsto, il programma di sostegno ai finanziamenti delle imprese.
Frenano i realizzi sul dollaro, reduce da una settimana pesante. A livello di indice, la flessione settimanale è di circa 1% e la quotazione sui minimi da 2 anni e mezzo, mentre per la sterlina si prospetta la performance settimanale più brillante da 6 mesi. E’ volato ieri al record da 2 anni e mezzo il cross euro/dollaro, con una punta a 1,2273, mentre attualmente è stabile a 1,2250.
Sulle posizioni i derivati sul greggio stamane, poco distanti però dal massimo degli ultimi 9 mesi segnato durante la notte. L’amministrazione Usa continua a dibattere del piano di rilancio da USD 900 mld e subentrano timori sul futuro della domanda, a dispetto dei rapidi progressi sul fronte del vaccino. Il futures sul Brent è in calo dello dello 0,50% a USD 51,20 il barile, al Nymex il Wti Usa cede lo 0,35% a USD 48,20.
Stamane il Bund future marzo ha aperto in rialzo di 10 tick a 177,80, il Btp future guadagna 5 bp a 152,14. Lo spread Btp/Bund riparte da 108 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale allo 0,50%.
Apertura negativa per le borse europee, con i principali indici EU e Piazza Affari che registrano perdite contenute entro il mezzo percentuale nelle prime battute. In calo i titoli bancari, Generali, Leonardo, Moncler, Pirelli, Saipem, Azimut, Eni e Unipol. In rialzo Amplifon, Diasorin e Inwit e Recordati.
Borse asiatiche negative stamane, con la Borsa di Tokyo che ha chiuso l’ultima seduta della settimana in leggero calo dello 0,16%, snobbando i nuovi record di Wall Street e l’estensione di 6 mesi annunciato dalla Bank of Japan del programma anti-Covid a sostegno delle imprese giapponesi e lasciando invariate le altre misure di una politica monetaria accomodante. Cresce l’alert in Giappone per i nuovi casi di coronavirus, soprattutto a Tokyo. I timori per la pandemia hanno pesato anche sugli altri listini asiatici, con Hong Kong è in ribasso di quasi l’1%, Shanghai -0,29%, Seoul piatta e Sidney -1,20%.
Wall Street ha chiuso la seduta in rialzo ieri sostenuta dall’ottimismo per l’approvazione da parte del Congresso di un nuovo pacchetto di aiuti economici.
Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,49%, l’S&P 500 lo 0,58% e il Nasdaq Composite lo 0,84%. Gli ultimi 2 indici hanno aggiornato i record storici. Tra i titoli in evidenza Lennar +7,62%, il secondo maggiore gruppo delle costruzioni in Usa, dopo aver diffuso una trimestrale sopra le attese che chiude il miglior anno fiscale della sua storia grazie al boom del mercato immobiliare a stelle e strisce, beneficiando dei bassi tassi d’interesse e dalla fuga dalle metropoli causata dalla pandemia. Il colosso della consulenza Accenture +6,85% dopo una trimestrale superiore alle attese ed ha rivisto al rialzo l’obiettivo sui ricavi annuali. Alphabet -0,86%. Il motore di ricerca Google è finito nel mirino di 38 procuratori di Stati americani per condotta anticoncorrenziale.
Redazione
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