Vontobel sul petrolio e sulla Fed

Storie di business agganciate a trend secolari o con barriere all’ingresso solide sono quelle da preferire nello scenario attuale. Chul  Chang, portfolio manager,  Vontobel Asset Management

 

A dispetto delle tensioni politiche interne al Paese e degli effetti nefasti imputabili alla diffusione del Covid-19, il sentiment rialzista sui titoli tecnologici Usa continua ad essere spumeggiante. Cosa vi aspettate per il 2021?

 

Mentre il COVID è stato una fonte chiave di disruption in più aspetti della nostra vita, gli effetti indotti dal virus si sono rivelati utili nell’accelerare alcuni importanti business trend già avviati. Siamo tutti d’accordo sul fatto che l’attività di gestione dei dati e la continua digitalizzazione del mondo non stanno certo rallentando. Questo ci offre un quadro chiaro dell’uso che le persone fanno della tecnologia. Meno chiaro è quali benefici le aziende potranno trarre da questi trend.

Come investitori a lungo termine, puntiamo a mettere i soldi al lavoro laddove troviamo un alto grado di visibilità e stabilità.

Pertanto, piuttosto che cercare aziende che potrebbero beneficiare di un blip a breve termine, come un ritorno alla normalità post-COVID, è importante concentrarsi su quelle guidate da tendenze secolari o caratterizzate da business con barriere difficili da penetrare, aziende che hanno ampio spazio per crescere e possono continuare a guadagnare quote di mercato nel lungo termine.

 

Gli investitori dovrebbero concentrarsi su società ben posizionate indipendentemente dalla velocità post-COVID alla normalizzazione. Teradyne è un produttore di apparecchiature per test dei semiconduttori e, nel corso di decenni di ricerca ed esperienza, guida il mercato ATE (apparecchiature automatiche per ii test) con una quota dominante nei test per i semiconduttori, nonché nelle competenze nei sistemi e nei test wireless.

La crescente complessità dei chip e le implicazioni sul processo di produzione, stanno supportando la crescita sostenibile nel mercato ATE, e crediamo che Teradyne  sia  ben posizionata nel settore dopo anni di consolidamento.

Con l’acquisizione di Universal Robots nel 2015, Teradyne è anche leader nei robot collaborativi, che rappresentano un piccolo ma significativo contributo al profilo di crescita dell’azienda.

Un altro esempio è Synopsys, che ha sperimentato un’impennata della quotazione in scia alla necessità di ridurre i tempi e i costi nel processo di progettazione di semiconduttori. Synopsys produce software EDA (Electronic Design Automation) che è uno strumento importante per gli sforzi di ricerca e sviluppo nel settore dei semiconduttori.

L’attività dell’azienda spazia dalla progettazione del chip e a quella degli strumenti per la verifica del chip e all’individuazione del software associato che verrà eseguito su di esso. Synopsys è una delle poche aziende in grado di soddisfare le ampie esigenze del settore.

La competizione resta forte

Il contesto attuale non è diverso dal passato ed è segnato dalla necessità costante di essere più produttivi ed efficienti. La corsa alla competizione continua con la rapida adozione degli ultimi strumenti tecnologici.

Crediamo che Teradyne e Synopsys siano due aziende importanti in questi tempi di proliferazione di dati e dispositivi. Entrambe sono posizionate per fare bene indipendentemente dallo smartphone che guadagna quota, dal software che diventa la nostra piattaforma di lavoro preferita o dal tipo di azienda che aumenta l’automazione.

E la corsa è ormai avviata per le capacità tecniche viste nell’industria dei semiconduttori e l’attrito geopolitico con altri paesi del mondo. Gli investimenti nelle capacità di progettazione e collaudo dei chip dovrebbero continuare ad essere una priorità.

C’è preoccupazione anche sul fronte interno, con le grandi aziende IT che hanno recentemente attirato l’attenzione dei legislatori sulla necessità dare vita a un nuovo quadro normativo. L’Information Technology è un settore naturalmente proteso al consolidamento e molte aziende leader, come Google, hanno posizioni quasi monopolistiche.

Crediamo che il comportamento dei consumatori dovrebbe guidare la crescita futura nelle aziende IT e stiamo osservando da vicino come queste aziende stanno aggiungendo valore per i loro clienti. Nel complesso, non credo che gli investitori nei titoli tech statunitense debbano essere troppo preoccupati.

La capitalizzazione dei titoli tecnologici Usa ha superato quella dell’intero mercato azionario europeo. La capitalizzazione della sola Apple vale quanto il Pil italiano. E’ tutto oro quel che luccica?

 

La necessità di disporre di alcune competenze (ad esempio, la capacità di effettuare transazioni digitali o la necessità di connettersi da remoto) ha accelerato l’adozione di vari strumenti tecnologici.

L’impennata della domanda è stata seguita da un’impennata ancora maggiore dei prezzi delle azioni, poiché gli investitori si sono affrettati a ottenere esposizione a questi titoli Covid-benefit. L’industria del software è un caso in cui la sostenibilità delle valutazioni di alcuni titoli richiederebbe un raddoppio delle entrate annuali nei prossimi anni.

Sulla capitalizzazione..

Alcuni sostengono che la capitalizzazione di mercato di queste società trovi giustificazione nei loro robusti guadagni e flussi di cassa, ma non tutti i titoli tecnologici sono uguali. In alcuni casi le valutazioni sono giustificate, in altri no. Gli investitori devono essere consapevoli dei fondamentali e prestare molta attenzione a ciò che acquistano e a quanto stanno pagando per questo.

 

 


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.