Macro review
La Bce ha confermato l’attuale assetto di politica monetaria, comunicando che nel 2° trimestre gli acquisti del Pepp saranno condotti a un ritmo significativamente più elevato.
La scadenza del piano resta fissata a marzo 2022, ma gli acquisti proseguiranno finché non si riterrà conclusa la fase critica della crisi, continuando a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza almeno sino alla fine del 2023.
Il tapering verrà gestito in sintonia con il complesso delle misure di politica monetaria.
L’istituto accetterà eventuali rialzi temporanei nell’inflazione che è vista rimanere, tuttavia, sotto obiettivo nel medio periodo. In Cina l’attività economica è cresciuta oltre le attese nei primi due mesi dell’anno con la produzione industriale che ha registrato un incremento del 35,1% su base annuale.
Le vendite al dettaglio toccano una crescita del 33,8%. Per l’OCSE le prospettive dell’economia mondiale sono decisamente migliorate negli ultimi mesi, con la crescita globale attesa a +5,6% per quest’anno (+1,4% rispetto a dicembre). Per l’Italia downgrade nel breve con un Pil 2021 a +4,1% (da +4,3%).
Azioni
Settimana positiva per l’azionario con Wall Street che ha inanellato una serie di record intraday, sotto la spinta di una serie di fattori concomitanti: l’ottimismo dovuto a un’inflazione Usa rimasta sotto controllo, al piano di aiuti da 1.900 miliardi di dollari promulgato dal presidente Joe Biden, all’asta dei titoli di Stato a dieci anni che ha mostrato una domanda ritenuta adeguata.
L’impatto del piano di stimoli sulla crescita sarà massiccio, oltre 2 punti di Pil, con emissioni di assegni da 1.400 dollari previste entro fine marzo. In Europa i listini sono stati sostenuti, oltre che dalla Bce, dal via libera dell’Ema al vaccino Johnson&Johnson mentre non crea timori, per ora, lo stop al vaccino AstraZeneca in diversi paesi d’Europa.
Obbligazioni
Il rendimento del Btp decennale ritorna in area 0,6% grazie alle rassicurazioni della Bce. Secondo il fondo di private equity KKR circa il 40% del mercato obbligazionario High Yield è detenuto da fondi ed Etf ed è a rischio di liquidazioni forzate in scia alle decisioni della Fed sul ritiro degli stimoli monetari.
Valute e materie prime
Poco mosso il cambio Euro-Usd in scia alle decisioni della Bce e con gli investitori in attesa della Fed. Il bitcoin tra sabato e domenica ha aggiornato il proprio record salendo sino a 61.519 dollari. In recupero l’oro.
Outlook
Attenzione sulla riunione della Fed di mercoledì, con annessa conferenza stampa del presidente Jerome Powell. La Fed ha già affermato esplicitamente che non reagirà alle risalite dell’inflazione nella parte centrale dell’anno. Inoltre, per ora, i trend sottostanti alla ripresa della dinamica dei prezzi saranno visti favorevolmente dalla banca centrale in un’ottica di recupero dopo anni di undershooting. Tra le banche centrali oltre alla Fed, attive anche quelle di Inghilterra, Giappone, Norvegia, Russia, Brasile e Turchia. In arrivo inoltre molti dati su scala globale, dalla Cina agli Stati Uniti.
Commento ai dati della settimana a cura di Marco Vailati, Responsabile Ricerca Investimenti
EUROZONA: archiviato il 4°trim. con una contrazione aumentata, la produzione in ripresa e la Bce vigile fanno crescere la fiducia degli investitori.
In settimana: la revisione finale del Pil del 4°trim. ha registrato una marginale maggior contrazione con più investimenti ma meno spesa privata, meno spesa pubblica, meno export e più import rispetto all’anticipazione. La Bce ha mantenuto i tassi ufficiali invariati e per limitare il rialzo di quelli lunghi sul mercato ha anticipato che accelererà gli acquisti del PEPP. La produzione industriale a gennaio è in recupero e la fiducia degli investitori a marzo è in crescita.
STATI UNITI: riprende vigore il recupero del mercato del lavoro e gli indici Cpi per ora non alimentano ulteriori timori di fiammate inflative incontrollate.
In settimana: l’ottimismo delle piccole imprese smette di scendere ed è sui minimi dell’era Trump che erano i precedenti massimi, Il Cpi globale si conferma in crescita ma non allarmante con l’indice base addirittura in moderazione, come anche l’inflazione attesa a 1 anno dai consumatori. Invece buoni segnali dal mercato del lavoro che vede riprendere con brio il trend di recupero con benefici sul benessere e la fiducia dei consumatori che risale ai massimi da un anno.
PBOC, non vincolata dalla dinamica dei prezzi, modula la spinta monetaria sulle necessità, mentre l’export cresce molto e non solo per effetto base.
In settimana: l’evoluzione dei prezzi lascia la PBOC libera di impostare la politica monetaria più appropriata, come riaccelerare la crescita di M2, con Cpi deboli tra effetto base del cibo e consumo non ancora tornato ai livelli normali, e Ppi in ripresa grazie al recupero del petrolio e agli aumenti indotti dallo shortage di chip, il consumo di rame e metalli per l’attività e le infrastrutture e i costi di trasporto per i limiti imposti dal Covid. Esplosiva la crescita dell’export.
Redazione
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