«Copernico Sim è una società di consulenza finanziaria non appartenente a gruppi bancari e assicurativi e costruisce i portafogli di investimento nel migliore interesse del cliente».

Questa affermazione, che si trova nella prima pagina del sito di Copernico Sim, rappresenta uno dei maggiori elementi fondanti della società: una piccola struttura che non ha interessi paralleli da tutelare rispetto a quelli della propria clientela.

Se molte reti mettono in primo piano il fatto di fare parte di gruppi internazionali, molto solidi e articolati, la società friulana fa esattamente il contrario e certamente rappresenta quasi un unicum.

Lo scopo è proprio offrire una consulenza che sia totalmente indipendente. Non a caso l’architettura aperta è semplicemente un mantra da molti anni: gli unici prodotti offerti sono di asset manager con cui esiste solo un rapporto commerciale, ma mai di dipendenza.

L’altro punto conseguente a ciò è che la società ha sempre proclamato di fornire una vera consulenza, proprio per questa totale indipendenza nella scelta dei prodotti e dei servizi da proporre ai clienti. Ed è stata talora abbastanza polemica nei confronti di chi forniva un’advisory ritenuta non indipendente.

Ad avere creato quasi dal nulla questa struttura nel 2000 è stato Saverio Scelzo, attualmente presidente di Copernico Sim (i ruoli più strettamente operativi sono stati lasciati al figlio Gianluca, consigliere delegato). Recentemente la società ha deciso di dare una svolta alla propria crescita e si è quotata sul listino Aim di Borsa italiana.

Intanto credo che valga la pena riassumere la sua storia professionale: perché ha fondato Copernico? E soprattutto è soddisfatto del risultato raggiunto? Che cosa vorrebbe migliorare all’interno della sua società?

«La mia storia professionale nasce, ahimè, lontano nel tempo. A fine anni ‘70 ero un giovane direttore commerciale in Nord America per la Snaidero, importante azienda friulana conosciuta in tutto il mondo. Per me quella fu una grande esperienza personale e professionale, anche perché mi diede la possibilità di operare alle dirette dipendenze gerarchiche di Rino Snaidero, personaggio d’altri tempi, ma pieno di coraggio e d’iniziativa. Un’altra persona che amo ricordare è Francesco Micheli, con il quale collaborai in Sviluppo Investimenti Sim, di cui lui era il fondatore. Nel 2000 tenne a battesimo la Copernico con un interessante convegno sulla new economy. Al di là di ogni ragionevole dubbio, posso dire di vantare nel settore una grande esperienza sul campo che mi porta a non sedermi sui risultati raggiunti, ma a guardare sempre avanti, con gli occhi di chi vuole esplorare sempre nuove frontiere piuttosto che presidiare terreni già conquistati. Copernico, quindi, grazie ai molti uomini e donne che con me hanno iniziato questo percorso di esplorazione, ormai più di vent’anni fa, è sempre stata un po’ avanti e sono certo che continuerà a esserlo anche nel futuro».

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