Con la domanda di energia globale attesa in crescita tra il 30% e il 50% nei prossimi trent’anni, non è per nulla chiaro come verrà risolto il dilemma energetico. Matteo Ramenghi, Ubs Italia

 

Matteo Ramenghi

Le rinnovabili per la produzione di elettricità sono destinate a crescere rapidamente, ma non tutte le fonti e tecnologie saranno applicabili ovunque e sarà necessaria una certa flessibilità. Per questo si riscontra un crescente interesse da parte di molti Paesi nei confronti del nucleare e alla conferenza ONU sui cambiamenti climatici di novembre 2024, la COP29, 31 Paesi hanno firmato un impegno non vincolante a triplicare la loro capacità nucleare.

A livello globale sono attualmente in costruzione 65 centrali nucleari, con la più alta concentrazione in Cina, India e Turchia. L’attenzione resta alta anche su altre aree di innovazione: idrogeno, carbon capture, biocarburanti. Seppur ancora costoso, l’idrogeno potrebbe potenzialmente sostituire i combustibili fossili in settori come i trasporti (navi, camion, autobus, treni), oltre che nella produzione dell’acciaio, dove può rimpiazzare gli idrocarburi come fonte di calore.

Le compagnie tradizionali di gas e petrolio sono ben posizionate per adattare le proprie infrastrutture alle attività di stoccaggio, trasporto e distribuzione dell’idrogeno. Lo stesso vale per carbon capture e biocarburanti, dove gli operatori esistenti possono guidare l’innovazione e ridurre i costi. La transizione energetica rappresenta, a nostro avviso, una delle più interessanti opportunità d’investimento dei prossimi decenni e l’elettrificazione offre ulteriori spunti: gli investitori possono considerare le società che gestiscono le reti di distribuzione o, ad esempio, la generazione nucleare laddove è consentita.

UBS stima che occorreranno investimenti per circa 3.000 miliardi di dollari l’anno entro il 2030 per sostenere l’elettrificazione globale, con particolare attenzione a reti elettriche, energie rinnovabili e materiali critici come rame, litio e alluminio. Visto il quadro complessivo, è consigliabile investire sul futuro dell’energia, ma senza trascurare il presente. Un approccio diversificato, che coinvolga sia le aziende fossili più all’avanguardia sia le rinnovabili e i pionieri delle soluzioni energetiche di nuova generazione, è la strategia migliore per cogliere le opportunità in una trasformazione che ci accompagnerà per decenni.


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.