Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
Dopo la pubblicazione ieri di alcune rilevazioni macroeconomiche sopra le attese, come l’indice sulla fiducia dei consumatori del Conference Board ai massimi da luglio, Wall Street sembra aver iniziato a ridimensionare le aspettative sul taglio dei tassi di interesse. I dati di oggi e domani potrebbero contribuire a questa presa di coscienza. In particolare, oggi i dati da monitorare saranno le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, attese a 214.000 da 202.000, l’indice PCE dei prezzi principali del terzo trimestre, stimato a 2,3% da 3,7% precedente, il PIL del terzo trimestre 2023 in seconda lettura, che dovrebbe aver segnato un balzo dell’economia del 5,2% da 2,1%, l’indice dei prezzi per spese personali previsto a 2,8% da 2,5%, tutti in uscita alle 14:30.
Alle 16:00 verrà diffuso l’indice predittivo di novembre che dovrebbe uscire a -0,4% da -0,8% mentre alle 22:30 verrà pubblicato il bilancio Fed. Rimangono le briciole all’eurozona dove solo dall’Italia arriverà la rilevazione dell’indice dei prezzi alla produzione che parte da livelli del +1,5% mensile e -9,5% annuale del mese di ottobre. In serata, alle 17:00, parlerà infine il capoeconomista della BCE, Philip Lane.
Sterlina in forte calo dopo il dato di inflazione mentre dollaro ed euro si affrontano ad armi pari sul terreno degli inviti alla prudenza da parte dei banchieri centrali. Altro “perdente” dello scacchiere è lo yen mentre il petrolio ha continuato a recuperare terreno sulla scorta delle tensioni nel Mar Rosso e nonostante l’aumento di produzione negli Stati Uniti.
Il mercato obbligazionario ancora non dubita sul taglio dei tassi e prosegue il rally con rendimenti in calo (ieri Btp sotto 3,6% di rendimento e Bund sotto il 2%) e spread Btp Bund a 160.
Le Borse europee hanno aperto le contrattazioni in negativo in scia a Wall Street e dopo il tris di dichiarazioni di Knot, Nagel e Lane (che parlerà anche oggi). Sul FTSE Mib solo tre titoli strappano un rialzo millimetrico. Si tratta di ERG, che ha fatto il suo ingresso nelle rinnovabili USA, Eni e Banco BPM.
Dopo i nuovi massimi a 33 anni il Nikkei ha corretto ieri vigorosamente in conseguenza dello scandalo sul non rispetto di alcuni criteri di sicurezza nei veicoli che contengono tecnologia Daihatsu. Il problema coinvolge diversi produttori. In generale il clima nelle Borse asiatiche è stato influenzato anche dalla debolezza di Wall Street.
Wall Street ha suonato la ritirata ieri davanti ai nuovi dati forti provenienti dall’economia. Oggi e domani arriveranno ulteriori verifiche. Gli investitori ne hanno approfittato per prendere beneficio dopo il ripido rally avviato dalla fine del mese di ottobre. Durante la corsa il Dow Jones Industrial ha toccato nuovi record storici mentre S&P500 e Nasdaq Composite si sono riavvicinati ai precedenti. Tra i singoli titoli si è distinto in negativo FedEx dopo la pubblicazione di risultati e prospettive economiche negative, possibile nuovo segnale dell’effetto restrittivo delle manovre della Fed.
Redazione
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