Poco densa di dati macro l’agenda odierna. Nel pomeriggio è prevista la riunione della banca centrale del Canada sui tassi e il dato sulle scorte EIA e produzione di greggio negli Usa.

Appena diffusa, nel Regno Unito l’indice dei prezzi al consumo ha registrato a
marzo un rialzo dello 0,3% su base mensile rispetto al +0,1% della passata
rilevazione. Il consensus del mercato verteva su un +0,4%. Su base annua il dato
è salito dello 0,7% dallo 0,4% della passata lettura (attese a +0,8%).

In Australia le vendite al dettaglio sono salite a marzo dell’1,4% su mese,
meglio del +1% atteso e in accelerazione rispetto al precedente -0,8%. Su anno,
il dato è avanzato del 2,3%, rispetto al balzo precedente a +9,1%.

Ieri l’EMA, l’Agenzia europea del farmaco, ha confermato che nel caso del
vaccino Johnson&Johnson il rapporto benefici-rischi resta positivo, sebbene
abbia riconosciuto possibili legami tra il siero e rari casi di trombosi.

A seguire, il Ministero della Salute ha raccomandato l’uso di J&J per gli over 60, in linea con quanto accaduto per AstraZeneca, mentre la casa farmaceutica Usa ha detto di essere pronta a riavviarne la distribuzione. Previsto in giornata il CdM sul decreto Covid che resterà in vigore sino a fine luglio e che prevedrà graduali riaperture. Prosegue il lavoro del governo anche sul fronte dei conti pubblici: nell’audizione sul Def ieri il ministro dell’Economia Franco ha detto di aspettarsi un calo del Pil dell’1,2% a livello trimestrale nei primi tre mesi 2021.

Dollaro poco sopra il minimo di 7 settimane in scia al calo dei tassi dei
Treasuries. Il cross euro/dollaro è poco mosso e vale 1,2030, dollaro/yen a
108,00 mentre il cambio euro/yen scambia in calo di 0,12% a 129,93.

Prezzi del petrolio in calo stamane sui timori per il peggioramento della
situazione Covid in India, terzo importatore al mondo di greggio. Il futures sul
Brent perde lo 0,60% a USD 66,20 il barile, stessa percentuale al Nymex per il
Wti Usa a USD 62,30.

Stamane il Bund future giugno ha aperto in rialzo di 11 tick a 170,85, il Btp
future guadagna 9 bp a 148,01. Lo spread Btp/Bund riparte da 104 pts, con il
rendimento del nostro Btp decennale allo 0,76%. Continua il collocamento della
terza emissione del Btp Futura, che terminerà il 23 aprile salvo chiusura
anticipata, che al suo secondo giorno ha raccolto ordini totali per EUR 3,67 mld
(EUR 1,39 mld solo ieri). Il responsabile del debito Iacovoni ha dichiarato che si
tratta, al momento, di un risultato superiore alle aspettative del Tesoro.

Apertura in rialzo per le borse europee, che si risollevano dopo le perdite di
ieri, con i principali indici EU e Piazza Affari che registrano rialzo medi intorno
al mezzo punto percentuale nelle prime battute. In rialzo i titoli bancari, bene
anche Exor, Poste, Stm, Tenaris, Eni, Ferrari, Leonardo, Pirelli, Saipem, Stellantis,
Telecom e Unipol. Poco mossa Enel, in calo Recordati, Diasorin e Terna.

Borse asiatiche negative stamane, con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che
chiude ancora in forte calo del 2,03%, Hong Kong -1,76%, Shanghai -0,06%,
Seoul -1,53% e Sidney -0,29%. Secondo fonti Reuters, la Bank of Japan
sarebbe pronta a prevedere per la prima volta che l’inflazione resterà ben al di
sotto del target del 2% oltre la fine del mandato del governatore Kuroda a
inizio 2023. In base alla attese la banca centrale dovrebbe inoltre rivedere al
ribasso le stime sui prezzi al consumo per l’anno fiscale in corso.

Wall Street ha chiuso negativa ieri, nonostante la carrellata delle trimestrali
che continua a confermarsi confortante e di buon auspicio per l’economia e il
mondo corporate Usa. Il Dow Jones ha ceduto lo 0,75, l’S&P500 ha registrato
una flessione dello 0,68%, mentre l’indice tecnologico Nasdaq ha esteso i
ribassi allo 0,92%.

L’outlook sulla borsa Usa rimane comunque positivo: gli analisti di UBS hanno rivisto al rialzo le previsioni sull’indice S&P 500 per la fine dell’anno, motivando la fiducia con gli ultimi dati, da cui emergerebbero segnali di una forte ripresa dell’economia Usa. Sul fronte societario, IBM +3,79% dopo una buona trimestrale, Johnson & Johnson +2,33%, Tesla recupera lo 0,61%. Fitte vendite sul titolo di abbigliamento sportivo Nike (-4,12%) dopo il downgrade da parte di Citigroup.


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