Ora si attende la Fed. Ci si aspetta stasera un rialzo dei tassi di 25 punti base, al 5%, dal 4,75% attuale. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
In uno scenario che sui mercati finanziari appare essersi tranquillizzato, la palla ora è nel campo della Federal Reserve, da cui ci si aspetta stasera un rialzo di 25 punti base sul tasso di interesse, al 5% dal 4,75% attuale. La decisione verrà comunicata alle 19:00, accompagnata dalle proiezioni economiche e sui tassi di interesse, nonché da un comunicato e da una conferenza stampa che saranno molto più importanti della decisione sui Fed funds. Nel frattempo, in Gran Bretagna l’inflazione rimane sostenunta. Il dato di febbraio, già diffuso, ha segnato un rialzo dell’1,1% m/m, oltre le attese a +0,6% e dopo la contrazione dello 0,6% del mese precedente. In salita il dato core, a +1,2% contro stime a +0,8%. In giornata, alle 9:45 è in agenda un discorso della presidente BCE Christine Lagarde, seguito dall’intervento del capoeconomista Philip Lane. Anche nel pomeriggio i banchieri centrali europei saranno protagonisti con Mauderer alle 13:05 e Panetta alle 14:45. Chiudono la teoria degli interventi due membri della Bundesbank, il presidente Nagel alle 17:45 e Balz alle18:00. Alle 15:30, dagli USA, le scorte di petrolio greggio settimanali dovrebbero essere calate di 1,565 milioni di barili dopo la salita di 1,550 milioni di settimana scorsa.
Le Banche centrali tornano protagoniste sul mercato valutario. Ma le loro decisioni verranno influenzate da quanto accaduto nei giorni scorsi sul fronte banche. In particolare, Fed e BoE potrebbero essere meno aggressive. Su questa scommessa il dollaro si indebolisce e lo stesso stava facendo la sterlina, prima della diffusione del dato sull’inflazione di febbraio, oltre le attese.
Continua la risalita dei rendimenti man mano che torna un po’ di propensione al rischio sui mercati. Le riunioni di BCE, oggi, BoE e SNB domani, potrebbero influenzare Treasury, Gilt e titoli di Stato svizzeri.
Avvio di contrattazioni poco brillante per le Borse europee che, dopo la salita di martedì, tornano a preoccuparsi del tema inflazione a seguito della diffusione dei dati sui prezzi al consumo in Gran Bretagna. Sul FTSE Mib partono bene le utility, in particolare Hera che ha pubblicato ieri i risultati di bilancio. Oggi toccherà a Terna.
La ritrovata calma nel mondo bancario, almeno apparente, ha favorito il rialzo dei listini asiatici. In particolare Tokyo, che però doveva recuperare il terreno perso lunedì, quando è rimasta chiusa per festività. Bene anche Sidney trainata dal settore bancario, più attardata Shanghai con gli occhi rivolti all’incontro tra Putin e Xi Jinping.
Una seduta dai toni positivi ha accompagnato Wall Street verso il giorno in cui la Fed deciderà di quanto alzare i tassi di interesse. L’85% del consensus pensa che ci sarà un ritorno di 25 punti base. Tornano in auge, quindi, i titoli tecnologici anche se sono i bancari a beneficiare degli effetti degli interventi delle autorità per arginare il rischio di estensione della crisi. In particolare, First Republic è balzata di quasi il 30% in attesa di un nuovo possibile intervento di salvataggio da parte del pool di banche già intervenute all’inizio della crisi.
Redazione
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