Il calendario macro della giornata prevede, dopo la produzione industriale in Germania appena diffusa, l’analogo dato in Spagna mentre in Area Euro verrà diffuso l’indice Sentix che misura la fiducia degli investitori europei.
È inoltre prevista la presentazione del report annuale della BCE al Parlamento europeo da parte del presidente Christine Lagarde.
In Germania la produzione industriale resta ferma a dicembre, con i lockdown imposti nel Paese e all’estero per contenere la pandemia di Covid che hanno frenato il settore manifatturiero orientato alle esportazioni nella prima economia europea.
L’output industriale è rimasto invariato su mese dopo la crescita dell’1,5% di novembre, contro attese che indicavano un aumento dello 0,3%. Sul fronte politico si apre una settimana cruciale nell’evoluzione della crisi, con Mario Draghi che prosegue nel pomeriggio il secondo giro di consultazioni.
Secondo i media, l’ex numero uno BCE potrebbe risalire al Colle mercoledì pomeriggio per sciogliere la riserva, lista dei ministri alla mano, con il nuovo governo pronto a giurare dal giorno dopo. Partito con il plauso unanime dei mercati (che spesso anticipano l’evolversi dello scenario politico), Draghi ha raccolto nel week-end la disponibilità di quasi tutti i partiti.
Lo schema prevalente più probabile è quello di un esecutivo misto, con tecnici di altissimo profilo anche di area e con una rappresentanza snella delle forze politiche.
Le attese di nuovo stimolo non aiutano il dollaro, che scende dai massimi di 4 mesi contro yen. L’euro rallenta lievemente appena sopra quota 1,20 dollari dopo aver toccato venerdì il picco da una settimana.
Prezzi del petrolio in rialzo stamane, con il futures sul Brent che guadagna lo 0,90% a USD 59,80 il barile, stessa percentuale al Nymex per il Wti Usa a USD 57,30. Gli hedge fund stanno intanto tornando bullish sul mercato petrolifero, nella convinzione che le limitazioni legate alla pandemia rallenteranno la produzione innescando una risalita dei prezzi verso nuovi livelli massimi sui quali stazioneranno per almeno 2 anni.
Stamane il Bund future marzo ha aperto in calo di 31 bp a 175,86, il Btp future guadagna 16 bp a 152,57. Lo spread Btp/Bund è ai minimi da oltre 5 anni a 96 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale allo 0,54%. Il Tesoro annuncia in serata tipologia e quantitativi di BTP in asta l’11 febbraio, dopo avere comunicato che mercoledì collocherà EUR 7 mld di BOT annuali.
Apertura in rialzo per le borse europee, con i principali indici EU e Piazza Affari che guadagnano quasi un punto percentuale nelle prime battute. Positivi i titoli bancari e del risparmio gestito, in rialzo anche A2A, Buzzi, Poste, Stm, Eni, Saipem, Stellantis, Telecom e Unipol. Poco mosse Snam e Diarosin.
Borse asiatiche positive stamane con la sola eccezione della borsa coreana, con l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo che ha chiuso la sessione in rialzo del 2,12%, ai massimi da oltre 30 anni, Shanghai sale di circa l’1%, Hong Kong fa +0,14%, Sidney +0,59%, Seoul -0,94%.
Sull’azionario globale si rafforzano le speranze per un imminente bazooka fiscale negli Stati Uniti, a seguito della proposta del presidente Biden di lanciare uno stimolo anti-Covid da USD 1,9 mld.
Alla borsa di Hong Kong focus sui titoli delle società Internet, dopo la notizia di nuove regole anti-monopolio da parte delle autorità cinesi, che dovrebbero metter sotto pressione titoli Alibaba e Tencent. Tonfo dei titoli Hyundai (-4%) e Kia (-12%) alla borsa di Seoul dopo la smentita di essere in trattative con Apple per la produzione di un’auto elettrica a guida autonoma.
Wall Street ha chiuso positiva venerdì, con l’indice Dow Jones che ha messo a segno un rialzo dello 0,30%, S&P500 +0,39% dopo aver toccato il massimo storico a 3.895 pts, Nasdaq +0,57%. Sul fronte corporate bene Johnson & Johnson (+1,52%): la società farmaceutica ha presentato alla FDA la richiesta per l’autorizzazione al vaccino contro il Covid. Rimbalzo di GameStop (+19,2%).
Sul fronte macro, diffusi i dati relativi al mercato del lavoro Usa, dove sono stati creati 49 mila di posti di lavoro a gennaio, il tasso di disoccupazione è a sorpresa al 6,3%, in calo rispetto al 6,7% di dicembre. Si tratta del livello più basso da marzo scorso, prima che Oltreoceano scattasse il lockdown per l’emergenza sanitaria.
Redazione
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