Powell non dovrebbe annunciare nuove misure di politica monetaria. Weekly Newsletter a cura dell’Advisory di Cassa Lombarda

Macro review

Goldman Sachs ha tagliato le stime di crescita economica per gli Usa, prevedendo ora un +5,5% per il trimestre in corso contro il +9% indicato in precedenza, a causa dell’impatto della variante Delta. L’impatto dovrebbe comunque essere circoscritto nel tempo e la banca d’affari ha rivisto al rialzo le stime sul 4° trimestre (+6,5% da +5,5%) e per i primi due trimestri del 2022.

Azioni

Covid, Cina e tapering sono state le tre incognite che hanno dominato il newsflow e spaventato i mercati azionari, insieme ai problemi di fornitura dei semiconduttori che hanno indotto Toyota a tagliare del 40% la produzione di auto per settembre. Le misure governative cinesi continuano ad avere un impatto negativo sul sentiment di breve termine. Xi Jinping ha affermato la necessità di “regolamentare i redditi eccessivamente alti e incoraggiare i gruppi e le imprese ad alto reddito a dare di più alla società”, così il settore lusso è stato colpito dalle vendite.

Quello che preoccupa gli operatori è l’ampiezza dei settori coinvolti dagli interventi governativi e/o dei media statali (produttori di liquori, piattaforme di healthcare online, chirurgia estetica, latte in polvere, videogiochi, etc.). L’indice Hang Seng di Hong Kong è entrato in “bear market”, avendo perso oltre il 20% dal picco di febbraio. Sul mercato ha pesato anche l’aspettativa che la FED possa ridurre le misure di stimolo monetario entro fine anno.

Obbligazioni

In una settimana di risk-off si è assistito ad un generalizzato calo dei rendimenti dei bond governativi. Il Bund decennale si è riavvicinato al livello di -0,50%, che non vedeva da inizio febbraio. Il rendimento del Btp decennale staziona in area 0,55% sui minimi dell’anno. Anche il decennale Usa si è riportato verso 1,23%, ben lontano dal picco di circa 1,75% toccato a fine marzo.

Valute e materie prime

Il Dollar Index si è portato sui massimi di nove mesi su timori per la ripresa macro e risk-off dell’azionario. Deboli le valute legate alle materie prime che hanno sperimentato un forte sell-off nel corso della settimana (v. rame, iron ore e petrolio). Dai verbali dell’ultima riunione della FED è giunto il segnale di una possibile riduzione delle misure di stimolo entro fine anno.

La maggior parte dei suoi membri è orientata a ridurre l’acquisto di asset («tapering») entro fine anno ma i tempi restano ancora oggetto di discussione e nessuna decisione è stata ancora presa. Jerome Powell ha sottolineato che la pandemia sta ancora gettando «un’ombra» sulla ripresa economica e che non è ancora chiaro quali potranno essere gli impatti delle varianti.

Martedì, il presidente della Fed di Boston Eric Rosengren ha affermato che gli acquisti di obbligazioni non sono lo strumento politico giusto per affrontare gli attuali problemi dell’economia, chiedendo una riduzione immediate. Rosengren è uno dei membri più “falchi” della Fed: quest’anno non ha diritto di voto ma l’anno prossimo sarà un membro votante. Crollo settimanale del petrolio, mentre il Bitcoin recupera quota $50.000.

Outlook

Questa settimana si terrà il simposio di Jackson Hole. Secondo alcuni analisti il governatore Powel non fornirà nuove indicazioni di politica monetaria in quanto la FED ha già di recente “preparato” i mercati al prossimo avvio del “tapering”. La prossima riunione della FED sarà il 21/22 settembre ed in quell’occasione la Banca centrale avrà a disposizione nuovi dati macro. La BCE, invece, si riunirà il prossimo 9 settembre anche se difficilmente annuncerà già una riduzione degli acquisti di bond. Le materie prime continueranno ad essere guidate dal sentiment di mercato. Sul rame, l’International Copper Study Group dovrebbe confermare l’eccesso di produzione nei primi 5 mesi dell’anno.


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Redazione

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