“Il 2023 è stato positivo per i mercati e per l’economia, ma sembra troppo bello per continuare”. L’outlook di JP Morgan Am a cura di Maria Paola Toschi

È questa la frase che potrebbe riassumere l’outlook per la seconda metà del 2023, presentato da Maria Paola Toschi, global market strategist di J.P. Morgan Asset Management.

Secondo l’asset manager, i primi sei mesi dell’anno hanno mostrato un contesto economico favorevole: la crisi energetica in Europa è stata sventata e ciò ha permesso la ripartenza dei consumi, che sono stati forti anche negli Usa grazie alle robuste condizioni del mercato del lavoro, ai sussidi e ai risparmi accumulati. A tutto ciò si è aggiunta la ripartenza della Cina, che ha alimentato la crescita globale.

Ora, però, si è entrati in una fase di graduale rallentamento economico, come mostrano gli indicatori di momentum, a causa dell’inasprimento delle condizioni finanziarie che hanno colpito il mercato del credito e i settori più sensibili ai tassi d’interesse. Detto ciò, J.P. Morgan Am non prevede che entro la fine dell’anno si possa assistere a un taglio di questi ultimi, a meno che non si assista a un peggioramento dei livelli occupazionali, cosa che non sembrerebbe al momento emergere visto le condizioni del mercato.

In questo contesto di graduale normalizzazione, per quanto riguarda le politiche d’investimento, l’asset manager conferma cruciali nell’asset allocation le obbligazioni, sia nella componente breve, sia in quella lunga, poiché è previsto che l’inflazione rientri. Rimane fondamentale la qualità dell’emittente e per tale ragione vengono preferiti i titoli governativi e quelli Ig, mentre per il credito Hy è richiesta maggior cautela, vista la buona performance della prima parte dell’anno.

Anche per quanto riguarda la componente azionaria, dove si pensa che la volatilità potrebbe aumentare a causa dell’incertezza che aleggia sui mercati, il focus è sulla qualità delle aziende in cui si decide di investire. Le previsioni di crescita degli utili sono contrastate nel 2023, ma molto incoraggianti nel 2024; le valutazioni sono salite, ma non ai livelli estremi del 2022, soprattutto se si dovessero escludere i primi 10 titoli dell’S&P che hanno trainato l’indice da inizio anno.

Per quanto riguarda lo stile d’investimento (value vs growth) e le scelte geografiche, J.P. Morgan Am ritiene che sia tempo per rimanere neutrali, nonostante si riscontri del valore nel mercato europeo, sia perché tratta a sconto rispetto alla media storica, sia in termini di rendimento dei dividendi. Le basse valutazioni, un dollaro più debole, le politiche monetarie più vicine a un’inversione di tendenza e il contributo della crescita cinese possono favorire i mercati emergenti. L’investimento in Cina continua a rimanere centrale all’interno dell’universo degli emerging market: il modello di sviluppo del paese sta cambiando, è sempre più concentrato sui consumi e si sta assistendo a un’accelerazione in tanti settori che sono più direttamente legati alla tecnologia, alla sostenibilità, alla transizione energetica, alla mobilità elettrica. Inoltre, aspetto da non trascurare, c’è spazio per allentare ulteriormente la politica monetaria e per stimoli fiscali.

Il futuro caratterizzato da scarsità sarà un tema cruciale sull’evoluzione della sostenibilità, che, insieme alla transizione energetica, rimane una tematica di lungo termine.

La diversificazione è sempre più cruciale e possibilmente da ampliare agli asset alternativi, all’interno dei quali l’asset manager considera interessanti le infrastrutture.


Unknown's avatar
Redazione

La redazione di Fondi & Sicav è un team di esperti e appassionati di finanza, specializzati nell’analisi e nell’approfondimento di fondi comuni, SICAV e strumenti di investimento. Con un approccio chiaro e aggiornato, forniscono contenuti di qualità per guidare i lettori nelle scelte finanziarie più consapevoli.