Attività economica debole giustifica sostegno politico. Il momentum economico vissuto dagli Usa sembra alimentare l’opzione taglio dei tassi da parte della Fed. David Kohl, Chief Economist, Julius Baer

I sondaggi globali tra i responsabili degli acquisti mostrano un rallentamento evidente dell’attività industriale a novembre. Mentre gli Stati Uniti prevedono un rallentamento del momentum di crescita e una possibile diminuzione dei tassi di interesse, Europa e Cina puntano sullo stimolo fiscale.
Gli ultimi sondaggi tra i responsabili degli acquisti a livello mondiale indicano un’attività industriale più debole. Negli Stati Uniti, il momentum della crescita sembra rallentare, mentre in Europa e in Cina i risultati dei sondaggi implicano un lieve calo dell’attività economica nei prossimi mesi.
A livello globale, ciò indica un rallentamento significativo del momentum di espansione a novembre rispetto alla crescita registrata nei mesi da agosto a ottobre. Il rallentamento del momentum economico a livello globale sta causando un allentamento della pressione sui prezzi nella maggior parte delle regioni e sostiene la necessità di interventi tramite politiche economiche di supporto.
Negli Stati Uniti, l’ulteriore allentamento della politica monetaria è l’opzione più probabile
Sebbene i responsabili degli acquisti di molte aziende industriali statunitensi continuino a segnalare un aumento dei prezzi sia dei fattori produttivi che dei prodotti finiti, l’incremento dei prezzi è meno pronunciato rispetto ai mesi precedenti. Inoltre, la crescita più debole degli ordini segnala che sta diventando sempre più difficile trasferire i maggiori costi di input sui prezzi finali.
Ciò rende sempre più probabile che gli aumenti di prezzo individuali non si traducano in un aumento generale dell’inflazione. La Federal Reserve statunitense può quindi continuare la sua strategia di allentamento della politica monetaria restrittiva e tutelare l’economia da eventuali battute d’arresto. Prevediamo un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base nella prossima settimana.
L’Europa e la Cina hanno già adottato politiche monetarie espansive e l’indebolimento dell’attività industriale in questi paesi giustifica il proseguimento del sostegno da parte della politica fiscale. Questo è particolarmente vero in Europa, dove gli investimenti annunciati in infrastrutture e difesa hanno il potenziale per migliorare il sentiment di aziende e consumatori e stimolare così l’economia.
In Cina, gli sforzi per contenere l’ormai quasi distruttiva concorrenza in singoli settori stanno attenuando le prospettive per l’attività industriale. Prevediamo che si tratti di un rallentamento temporaneo e che la strategia cinese di indipendenza strategica nei settori chiave porterà a una ripresa dell’attività industriale.
Redazione
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