Dopo la Fed e la Bank of England, oggi è stato il turno della Bank of Japan, che
ha lasciato i tassi invariati, come da attese.

Prevista in mattinata la riunione della banca centrale russa, che dovrebbe confermare i tassi di interesse al 4,25%. Pochi i dati di oggi sul fronte macro, con i prezzi alla produzione in Germania e la fiducia dei consumatori a marzo nel Regno Unito. Tra gli appuntamenti, si segnala quello con la Security Review Commission americana che presenterà il rapporto annuale sulla sicurezza nazionale e la relazione tra Usa e Cina.

Al termine della 2 giorni di politica monetaria, la Bank of Japan ha ampliato la
banda di oscillazione entro cui consente ai tassi a lungo termine di muoversi
intorno all’obiettivo, con il margine di tolleranza che passa da 0,2% a 0,25%,
nell’ambito di una serie di misure volte a rendere più sostenibile la sua politica
ultra-accomodante.

La BoJ ha anche rimosso la guidance per l’acquisto di Etf a un
ritmo stabilito: li acquisterà solo quando necessario, mantenendo il tetto agli
acquisti di JPY 12.000 mld all’anno.

Sempre in Giappone i prezzi al consumo hanno registrato in febbraio una flessione dello 0,4% a livello tendenziale dal precedente -0,6%, in linea con le attese.

Riprendono oggi le vaccinazioni con il siero AstraZeneca, ha annunciato il
premier Mario Draghi dopo il sostegno al vaccino arrivato dall’Ema al termine
dell’indagine seguita allo stop da parte di alcuni Paesi. E’ atteso oggi, intanto, il
via libera del Consiglio dei ministri al Decreto Sostegni.

L’indice del dollaro è in lieve calo, in scia alla leggera flessione dei rendimenti
Usa. Il cambio euro/dollaro è a 1,1930, l’euro/yen quota a 129,70, il dollaro
scambia a 108,78 yen.

Derivati sul greggio poco mossi stamane, con il futures sul Brent che perde lo
0,20% a USD 63,20 il barile, al Nymex il Wti Usa +0,50% a USD 60,30.

Stamane il Bund future giugno ha aperto in rialzo di 38 tick a 171,10, il Btp
future guadagna 24 bp a 149,07. Lo spread Btp/Bund riparte da 97 pts, con il
rendimento del nostro Btp decennale allo 0,66%.

Apertura negativa per le borse europee, con i principali indici EU in calo di
circa mezzo percentuale nella prime battute. Peggior performance per Piazza
Affari (-1,50%) con forti cali tra i titoli bancari. Male anche Atlantia, Poste, Stm,
Tenaris, Eni, Generali, Leonardo, Moncler, Saipem, Stellantis e Telecom. Positive
Ferrari, Diasorin ed Enel che ha rilasciato il nuovo piano industriale al 2024.

Azionario asiatico negativo stamane sulla scia di diversi fattori, come il tonfo
di Wall Street successivo all’impennata dei tassi dei Treasuries, l’annuncio della
Bank of Japan che ha deciso di rimuovere la propria guidance per l’acquisto
degli ETF, il calo di ieri dei prezzi del petrolio.

L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in ribasso dell’1,41%, Shanghai e Hong Kong cedono l’1,7% circa, Sidney -0,56% alle prese con gli mobilizzi sui titoli energetici, Seoul -0,86%. La borsa di Tokyo ha scontato l’annuncio della Bank of Japan, che ha annunciato di aver ampliato la banda di oscillazione entro cui
i tassi di interesse dei titoli di stato a 10 anni potranno muoversi, nell’ambito di
una mossa tesa a rendere la propria politica monetaria più sostenibile.

Wall Street ha chiuso negativa ieri, con l’indice Nasdaq che ha ceduto il 3,02% ancora alle prese con l’incubo reflation trade, che ha scatenato nelle ultime settimane una rotazione dai titoli growth (dunque dai titoli Big Tech) ai titoli value.

Il Dow Jones, dopo aver rinnovato i massimi storici sopra i 33.200 pts, ha perso terreno nel finale chiudendo a -0,46%, male anche S&P500 che cede il 1,48%. Sul fronte corporate, penalizzati quindi di nuovo i titoli hi-tech, mentre le banche stanno performando bene: l’aumento dei tassi di interesse fa sperare infatti gli investitori in un contestuale aumento della redditività del
settore.

In rialzo JP Morgan (+1,65%) e Goldman Sachs (+0,88%). Male tra i titoli tecnologici Apple, Alphabet, Microsoft e Facebook. Tesla cede quasi il 7%.


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Redazione

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