È difficile trovare in questi tempi tempestosi per la finanza una rete di consulenti che esprime un ottimismo pari a quello di Banca Generali. 

Ad aggiungere sprint è stata la conclusione del piano triennale 2022-2024, che ha centrato e superato gli obiettivi: le masse gestite sono a 103 miliardi di euro, mentre l’incremento dei flussi ha superato 18 miliardi nel corso dei tre anni.

Il risultato ottenuto ha dato ulteriore voglia di sfide con la partenza del nuovo piano per il prossimo triennio, che prevede grandi investimenti sulla tecnologia e l’intelligenza artificiale, l’attacco al mondo imprenditoriale, finora abbastanza trascurato come target primario, la crescita dell’internazionalizzazione e l’apertura al mondo giovanile.

Ma non sono solo questi gli obiettivi della società. A parlarne diffusamente è Marco Bernardi, vicedirettore generale di Banca Generali e responsabile della rete di consulenti.

Avete appena concluso il vostro piano industriale 2022-2024: com’è andato? Rispetto agli obiettivi che vi eravate dati, quali risultati avete ottenuto nella realtà?

«Siamo molto soddisfatti di avere raggiunto gli ambiziosi target del Piano strategico triennale, pur con mercati che, nel primo biennio, sono stati particolarmente sfidanti; per di più senza il contributo della nostra società svizzera, che ha avuto ritardi normativi nell’avvio.

A oggi, il 70% circa delle nostre masse è riconducibile alla clientela private: i servizi di investimento a maggiore valore aggiunto, come le gestioni patrimoniali o l’advisory evoluta, rappresentano un elemento distintivo per le famiglie con bisogni complessi. Grazie allo slancio di questo segmento, l’obiettivo dei 100 miliardi di masse è stato raggiunto e superato e la crescita dei flussi è arrivata oltre 18 miliardi nel triennio, mentre i profitti non sono mai stati così alti come l’anno scorso.  Abbiamo anche rimodulato il concetto di consulenza non solo nel mondo del private banking, ma, per molti versi, anche per i family office, vista la versatilità e l’apertura a soluzioni personalizzate.

Inoltre, con l’operazione Intermonte, abbiamo portato ulteriori servizi alle imprese dei nostri clienti, anticipando un importante obiettivo del prossimo anno: accrescere la vicinanza alle Pmi italiane. Il tutto a vantaggio delle prospettive dei banker del Leone, che da un decennio risultano protagonisti indiscussi per crescita pro capite nei flussi e nei portafogli medi, che oggi superano 44 milioni.

Un altro obiettivo centrato è l’internazionalizzazione: siamo infatti approdati in Svizzera con l’apertura di Bg Suisse Private Bank, che ha portato oltre confine i concetti di private banking, di wealth management e sempre più di protezione».

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Redazione

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