Sono questi i nuovi strumenti entrati a fare parte dell’arsenale a disposizione dei private banker di Banca Generali. I consulenti della terza private bank italiana possono contare, infatti, su nove nuovi comparti della Sicav Lux Im e sul Pip (Piano individuale pensionistico) Bg Previdenza Attiva Premium.

L’equity è protagonista tra le nuove strategie Lux Im, con sette nuovi comparti azionari, tra i quali quattro fondi gestiti in delega e tre gestiti internamente da Bg Fml con advisory industriale.  Al fianco dei fondi azionari ci sono una strategia alternativa market neutral e una per la gestione della liquidità. Fondi&Sicav ha parlato di queste novità con Andrea Ragaini, vicedirettore generale di Banca Generali.

Avete scelto di puntare in prevalenza su strategie azionarie a dispetto del rinnovato nervosismo visto sui mercati negli ultimi mesi. Perché?

«L’azionario rimane l’asset più adatto a creare valore nel tempo, anche in uno scenario più volatile rispetto a quello degli ultimi due anni. Le azioni, come rivelano i dati Aipb, restituiscono in media un rendimento di circa il 10% annuo nel lungo periodo, rispetto al 4% del reddito fisso. Lo abbiamo visto di recente con il recupero delle borse che in poche settimane hanno riguadagnato il terreno perso nella prima metà di aprile, dopo il Liberation day alla Casa bianca».

La volatilità ha però spesso l’effetto di spaventare alcuni investitori più prudenti nei confronti dei mercati azionari. Come si risolve questa difficoltà?

«La volatilità può preoccupare i clienti più cauti, è normale. Lo sappiamo e per questo motivo abbiamo messo a punto soluzioni che permettono un ingresso graduale sul mercato azionario, come i piani di accumulo e le soluzioni di tipo “step-in” che aumentano gradualmente l’esposizione azionaria nel corso del tempo.

L’investimento progressivo può restituire risultati molto importanti nel lungo periodo. Abbiamo condotto diverse simulazioni proprio in questo senso: 100 euro al mese investiti nell’indice Msci World in 20 anni si sarebbero trasformati in 104 mila euro, e in 30 anni in 216 mila euro. A goccia a goccia può formarsi un mare, grazie alla combinazione di pazienza, cultura del risparmio e di quella che Warren Buffett ha definito la magia della capitalizzazione composta nel lungo termine».

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