Il mestiere del consulente è sempre più complesso, che richiede l’aiuto di collaboratori dotati di professionalità diverse.
Ne abbiamo parlato con Gianluca Bosisio, direttore generale di Banca Mediolanum, che coglie e spiega con estrema lucidità: al bancario non è più chiesto di cambiare lavoro, ma semplicemente di proseguire il suo tradizionale impegno in una struttura più dinamica ed efficiente.
«Definire Mediolanum una “rete” oggi è veramente riduttivo. Siamo, infatti, uno dei principali player bancari del nostro Paese e, a riprova, dal gennaio 2022 siamo ricompresi tra le significant bank europee, vigilate da Bce. Quindi, per rispondere alla domanda, Banca Mediolanum rappresenta un’opzione per le professionalità presenti nel mondo bancario tradizionale che sono alla ricerca di nuove prospettive di carriera e di vita. Offriamo loro l’opportunità di proseguire il proprio percorso professionale in una realtà bancaria in continua espansione, con una solidità patrimoniale tra le più alte in Europa, guidata e posseduta dalla famiglia Doris, la cui visione imprenditoriale garantisce stabilità, sicurezza e sviluppo nel lungo termine. Vediamo qualche numero sul 2022, un anno oggettivamente complesso, ma per noi il secondo anno record. Se prendiamo le classifiche di Assoreti come base dati, siamo la banca che eroga il 55% di mutui, l’81% di prestiti e il 98% di polizze protezione. Abbiamo uno stock crediti che a fine 2022 ha superato 16 miliardi di euro, molto più di quanto fatto da banche tradizionali di medie dimensioni. Abbiamo un modello di servizio talmente apprezzato da fare diventare Mediolanum la banca più consigliata dai propri clienti, secondo una ricerca Doxa. Questa reputazione ha contribuito all’acquisizione di oltre 168 mila nuovi clienti. Concludo quindi confermando che i bancari sono un target di professionisti al quale guardiamo con molta attenzione e per i quali Banca Mediolanum può essere la migliore opzione sul mercato di prosecuzione della propria carriera».
Gianluca Bosisio, di Banca Mediolanum, è comunque convinto che anche operatori con competenze molto diverse possano trovare un’opportunità di cambiamento: «Non abbiamo preferenze di ruolo: incontriamo direttori di filiale, sviluppatori del business, gestori di portafogli, ma anche addetti del credito. Tuttavia, il minimo comun denominatore che accomuna i candidati ideali riguarda la presenza di alcuni elementi chiave predittivi sulla potenzialità di successo. Il banker ideale deve avere un mercato di riferimento, una reputazione forte e riconoscibile sul territorio, essere portato per le relazioni e avere un’attitudine alla preparazione. Una forte motivazione e determinazione fungono da propulsore per rimanere focalizzati sull’obiettivo. Incontrando molti bancari, spesso emerge una certa sofferenza per un ruolo sempre più schiacciato verso un’operatività burocratico/amministrativa, che destina sempre meno tempo e risorse allo sviluppo della relazione. Eppure, molti professionisti di istituti tradizionali vorrebbero tornare a ricoprire il ruolo del banchiere di famiglia, della guida che conosce a fondo le dinamiche familiari, oltre ai bisogni e ai progetti di vita. Quel ruolo che in Banca Mediolanum tuttora è centrale e che abbiamo identificato nel family banker».
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Redazione
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