Le aziende devono convivere con un apparente paradosso: la professione dell’advisor è sempre più qualificata e socialmente importante, ma non sembra che le nuove leve siano interessate a entrare in questo mondo. Perciò è diventato necessario, per attirare i giovani, fornire elementi concreti (in molti casi si parla anche di veri e propri stipendi nei primi anni) per sostenerli in questa difficile fase della loro carriera.

Il punto di vista di Nicola Viscanti, head of advisors di Banca Widiba.

Alcuni studi affermano che, per un consulente giovane che inizia la sua attività, tra iscrizione all’Albo e la costruzione di una clientela, sono necessari almeno sei anni prima di arrivare a operare a pieno ritmo, come peraltro avviene per un commercialista o altri professionisti. Secondo la vostra esperienza è vero? Quali sono gli ostacoli più difficili da superare? Sono molti quelli che si scoraggiano prima?

Banca Widiba guarda con molta attenzione ai giovani professionisti della consulenza finanziaria e alle loro aspirazioni, in un contesto sociale che deve fare fronte alla sfida del passaggio generazionale. In termini di tempistiche per i giovani che si approcciano alla consulenza finanziaria, la rete di Banca Widiba registra medie inferiori rispetto a quanto indicato negli studi che restituiscono un quadro complessivo del settore. Banca Widiba mette infatti a disposizione le strutture e gli strumenti per avviare fin da subito la professione, assestandosi su una media di quattro anni per fare sì che i giovani arrivino a operare a pieno ritmo.

A differenza delle altre categorie professionali, che si trovano ad affrontare importati costi iniziali, sicuramente il consulente finanziario che si approccia alla professione è uno dei lavoratori autonomi più agevolati, perché può contare sulla banca, che lo sostiene nella costruzione del portafoglio clienti e contribuisce a garantire la stabilità economica. Nel primo anno, Banca Widiba fornisce un supporto economico per l’avvio della professione (per esempio per i costi della partita Iva) e il secondo anno dà alcuni incentivi sulla raccolta. Per ciò che riguarda la selezione, la rete di Banca Widiba è particolarmente attenta nelle fasi iniziali di inserimento dei giovani che si avvicinano alla consulenza finanziaria.

L’obiettivo è proprio dare perfetta cognizione delle opportunità offerte da questa professione, per poi offrire una maggiore possibilità di completamento: in Banca Widiba, infatti, non solo difficilmente un professionista junior interrompe il suo percorso, ma ha anche la possibilità di crescere rapidamente”

Quale tipo di aiuto offrite a un giovane che intende cominciare, che ha magari buoni studi economici alle spalle, ma  nessuna esperienza, per superare più in fretta possibile la fase iniziale?

«L’investimento più importante affinché la carriera del neo-consulente riesca a consolidarsi in tempi brevi è la formazione: la rete ha infatti avviato da tempo l’Accademia delle competenze, un percorso rivolto a tutti i nuovi ingressi e, in particolare, ai giovani consulenti finanziari della banca alla prima esperienza. L’Accademia fornisce le competenze tecniche e, soprattutto, aiuta a sviluppare le soft skill fondamentali per entrare in relazione con i clienti, ascoltandone e comprendendone perfettamente le esigenze e le aspettative.

Un altro elemento distintivo, che in Banca Widiba aiuta nella crescita e crea valore per i professionisti e i clienti, è la possibilità di lavorare in squadra: dal 2023 il programma Team Cf, dai processi totalmente digitalizzati, consente infatti, sia di unire le competenze dei consulenti al servizio del cliente (Team partnership), sia di favorire il passaggio generazionale dei professionisti (Team next generation). Se da un lato Banca Widiba mette a disposizione degli advisor piattaforme e tool tecnologicamente avanzati, dall’altro sposa un modello di consulenza finanziaria basato sul fattore umano. Un’approfondita analisi dei bisogni e degli obiettivi del cliente permette di rispondere in maniera personalizzata alle diverse esigenze, non solo grazie al supporto di strumenti innovativi, ma soprattutto grazie al fondamentale lavoro di relazione dei consulenti finanziari con i propri clienti.

L’unione di queste leve offerte dalla banca porta il giovane neo-consulente ad avere la stabilità professionale necessaria e a consolidare il rapporto con la clientela, anche con quella più giovane, con cui condivide obiettivi generazionali comuni».

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Redazione

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