Argentina, la sconfitta del partito del presidente Milei con un ampio margine nelle elezioni nella provincia di Buenos Aires (PBA) ha provocato un crollo dei prezzi degli asset argentini. Mali Chivakul, Emerging Markets Economist di J. Safra Sarasin

Sebbene rimaniamo ottimisti riguardo all’impegno dell’Argentina nei confronti del consolidamento fiscale e della disinflazione, gli investitori sono diventati più cauti, come suggerisce la reazione dei mercati ai risultati delle elezioni presidenziali.
A seguito della sconfitta elettorale, Milei avrebbe dichiarato che il suo governo sta riconsiderando la strategia politica.
Continuiamo a ritenere che il forte sforzo di deregolamentazione dovrebbe presto portare a una crescita più sostenuta. Tuttavia, la politica macroeconomica restrittiva ha probabilmente reso più difficile la creazione di nuove imprese e la generazione di domanda interna.
Le nostre principali preoccupazioni riguardo al programma di aggiustamento dell’Argentina nel 2024 erano duplici: la capacità della popolazione di sopportare un aggiustamento così consistente in un breve periodo di tempo e la capacità dell’Argentina di accumulare valuta estera, dato il tasso di cambio effettivo reale relativamente forte. La prima preoccupazione è emersa, mentre la seconda continua a ostacolare il programma del FMI, nonostante il recente deprezzamento del tasso di cambio effettivo reale.
Il lento ritmo di accumulo delle riserve (che non ha raggiunto l’obiettivo fissato dal FMI a giugno e che è stato rivisto al ribasso per dicembre) implica probabilmente che l’Argentina necessiti di una valuta più debole per generare un surplus delle partite correnti più consistente.
Gli spread sovrani sono aumentati da circa 900 punti base a 1100 punti base, mentre l’indice azionario Merval ha registrato un calo di quasi il 13%.
Il peso argentino (ARS) ha registrato un calo del 4% dopo le elezioni del 7 settembre, attestandosi a 1415, una flessione inferiore rispetto a quella dei prezzi delle obbligazioni e delle azioni, ma il livello si sta avvicinando al limite massimo della fascia di 1480 per settembre. La banca centrale era già intervenuta sul mercato valutario. Ulteriori interventi non rappresenterebbero un segnale positivo per gli investitori.
Rocki Gialanella
Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.

