I commenti di Generali Investments, DWS e Pimco in seguito alla riunione della Banca Centrale Europea

Martin Wolburg, senior economist, Generali Investments, ha commentato: “Il Consiglio direttivo ha lasciato invariato il tasso chiave, ovvero il tasso sui depositi, al 2,00%. Prosegue con la piena cessazione dei reinvestimenti degli acquisti effettuati tramite i programmi APP e PEPP.
Le nuove proiezioni macroeconomiche confermano una visione costruttiva già delineata nelle precedenti previsioni, con alcuni aggiustamenti. Dopo un primo semestre 2025 sorprendentemente forte, il PIL è previsto crescere dell’1,2% nel 2025 (rispetto allo 0,9% precedente), mentre le previsioni per il 2026 sono state leggermente ridotte (all’1,0% dall’1,1%). La stima per il 2027 rimane invariata all’1,3%.
Sebbene l’attività abbia chiaramente beneficiato degli acquisti anticipati prima dell’introduzione dei dazi all’inizio del 2025, la presidente Lagarde ha sottolineato la resilienza dell’economia grazie alla maggiore forza della domanda interna.
Le proiezioni di settembre mostrano una minore sottostima dell’inflazione per il 2026 (1,7% rispetto a 1,6%) e una previsione dell’inflazione al 1,9% nel 2027 (in calo dal 2,0%). Più rilevante, l’inflazione di fondo annuale è stata rivista al ribasso all’1,8% per il 2027 (da 1,9%), principalmente a causa degli effetti ritardati dell’apprezzamento dell’euro e della diminuzione delle pressioni sui costi del lavoro.
Con le aspettative di inflazione ancora coerenti con l’obiettivo del 2%, le proiezioni aggiornate supportano l’affermazione della presidente Lagarde secondo cui la BCE è “in una buona posizione”.
Rispetto alle proiezioni di giugno, i rischi per la crescita sono ora considerati più bilanciati, riflettendo il fatto che il rischio di ritorsioni europee nel conflitto commerciale con gli Stati Uniti è stato eliminato e che l’incertezza commerciale è diminuita. Il Consiglio direttivo non ha indicato esplicitamente dove si colloca l’equilibrio dei rischi per l’inflazione e, nella sessione di domande e risposte, la presidente Lagarde ha evitato di prendere posizione. Ha invece ribadito che “le prospettive per l’inflazione rimangono più incerte del solito, a causa dell’ambiente globale ancora volatile in materia di politica commerciale”.

Pur riconoscendo che potrebbero emergere nuovi rischi, la presidente Lagarde ha evitato di commentare in dettaglio la nuova “questione spinosa”, ovvero le difficoltà politiche in Francia e le speculazioni di mercato su un possibile intervento della BCE. Esprimendo fiducia nel fatto che i responsabili politici faranno il possibile per ridurre l’incertezza e che tutti i governi opereranno nel rispetto del quadro fiscale europeo, ha chiarito che la responsabilità resta nelle mani dei governi. Il TPI (Transmission Protection Instrument) non è stato discusso nella riunione odierna.
In sintesi, con l’inflazione “dove dovrebbe essere” e un’economia interna resiliente, la BCE si considera ancora “in una buona posizione”, come ripetuto più volte dalla presidente Lagarde.”
Martin Moryson, Global Head of Economics di DWS, ha aggiunto: “Come ampiamente previsto, la BCE ha lasciato invariati i suoi principali tassi di interesse. Anche gli aggiustamenti alle proiezioni della BCE sono stati di natura più tecnica e non consentono di trarre nuove conclusioni sulla futura politica monetaria. L’inflazione si trova dove la BCE vuole che sia.

L’economia europea si è dimostrata più resiliente di quanto molti si aspettassero. I rischi, soprattutto quelli legati all’inflazione, appaiono più equilibrati rispetto al passato, anche perché l’UE si sta astenendo dall’imporre dazi di ritorsione agli Stati Uniti, che avrebbero fatto salire i prezzi. Si deve presumere che, a meno di un significativo peggioramento della situazione economica, la BCE abbia concluso il ciclo di tagli dei tassi e prenderà d’ora in avanti decisioni basate sui dati, di riunione in riunione. Se le condizioni o le prospettive economiche dovessero peggiorare, è probabile un ulteriore taglio. Guardando al prossimo anno, è sicuramente concepibile una riacutizzazione della disputa tariffaria con gli Stati Uniti.”
Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO, ha concluso: “Sebbene concordiamo con il mercato nel valutare una certa probabilità di un ulteriore allentamento monetario, al fine di proteggere una proiezione “in linea con l’obiettivo” per il 2027, riteniamo che vi sia un’elevata possibilità che il ciclo di tagli sia già concluso all’attuale tasso di riferimento del 2%.
Non riteniamo che la funzione di reazione della BCE sia orientata al fine tuning della politica monetaria e, nel nostro scenario di base, prevediamo un periodo prolungato di inazione sui tassi di riferimento.”
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

