Il taglio era ampiamente previsto fin dalla riunione del CG di aprile, anche se la BCE ha continuato a ribadire che le decisioni dipendono dai dati
Jason Simpson, Senior Fixed Income Etf Strategist di SPDR ETF – State Street Global Advisors
La BCE ha espresso il desiderio di iniziare a tagliare i tassi nel meeting di giugno. Le recenti comunicazioni sono state chiare e coerenti e il mercato ha pienamente prezzato una riduzione dei tassi di 25 punti base, al 3,75% per questo giovedì.
Il rendimento dei Bund a 10 anni è ancora vicino ai massimi di quest’anno. E, se da un lato un taglio dei tassi da parte della BCE fornirebbe un certo di sostegno, dall’altro è ampiamente prezzato dal mercato. Allo stesso modo, nelle ultime due settimane, anche l’euro è rimasto relativamente stabile rispetto al dollaro. La domanda più grande riguarda cosa accadrà dopo.
Nonostante l’apparente unità di intenti, è improbabile che tutti i membri del Consiglio Direttivo siano del tutto soddisfatti nel sancire un taglio dei tassi in un momento in cui alcuni indicatori di crescita mostrano segnali di miglioramento e l’inflazione rimane al di sopra del target. I dati del CPI di maggio sono stati particolarmente deludenti. Per cui la BCE vorrà assicurarsi che l’inflazione stia calando verso il target prima di decidere ulteriori tagli dei tassi.
Il fatto che il futuro della traiettoria dei tassi di interesse dipenda dalle prospettive di inflazione dovrebbe essere un tema chiave della conferenza stampa della BCE. Il mercato stima un secondo taglio dei tassi non prima del meeting di metà ottobre, quando si spera che l’indice dei prezzi al consumo headline sia sceso verso il 2%.
Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors
La maggior parte delle previsioni vede la Bce tagliare i tassi di 25 punti base nella prossima riunione.
Gli investitori presteranno molta attenzione a qualsiasi indizio sul ritmo a cui procederà il ciclo di riduzione dei tassi una volta iniziato.
La recente pressione sui rendimenti offre una buona opportunità di aggiungere duration attraverso strategie di irripidimento della curva dei rendimenti.
Ulrike Kastens, European Economist, DWS
In sostanza, è stato detto tutto: quasi tutti i membri del Consiglio della BCE si sono espressi a favore di una possibile riduzione dei tassi di interesse a giugno. Il 6 giugno dovrebbe essere ufficialmente confermato che la Banca Centrale Europea (BCE) abbasserà il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo al 3,75%.
Tuttavia, ciò che conta ancora di più è il percorso da seguire. La BCE è pronta a “rimuovere il livello massimo di restrizione”, come ha detto Philip Lane. Alcuni banchieri centrali hanno indubbiamente in mente ulteriori e rapidi tagli dei tassi di interesse e potrebbero essere favorevoli a un’altra riduzione già a luglio, mentre altri preferiscono un approccio più cauto.
Visti gli aumenti salariali in corso e un mercato del lavoro molto stabile, quest’ultimo sembra appropriato. La pubblicazione del tasso di inflazione a maggio ha inoltre mostrato che la tendenza dell’inflazione non è solo al ribasso. A maggio, il costo della vita nell’Eurozona è aumentato più del previsto del 2,6% (aprile: 2,4%). Ancora una volta, sono stati i prezzi dei servizi a salire in modo significativo. Dopo il 3,7% di aprile, sono saliti al 4,1% a maggio, portando anche il tasso core al 2,9% (aprile: 2,7%).
Per i prossimi mesi ci aspettiamo un movimento laterale del tasso d’inflazione, interrompendo così la tendenza alla disinflazione degli ultimi mesi.
A fronte di questa incertezza nell’andamento dell’inflazione, è probabile che prevalgano i falchi, che sottolineano la dipendenza dai dati e l’approccio “riunione per riunione”. Il messaggio centrale del Presidente della BCE Lagarde dovrebbe evitare di impegnarsi esplicitamente per un altro taglio dei tassi a luglio. Nel complesso, manteniamo la nostra previsione di altri tre tagli dei tassi entro la fine di marzo 2025.
Annalisa Piazza, Fixed Income Research Analyst di MFS IM
Redazione
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