I commenti degli esperti di Franklin Templeton, DWS e Vanguard in vista della riunione della BCE di domani
David Zahn, Head of European Fixed Income di Franklin Templeton, ha commentato:
“La BCE dovrebbe mantenere il suo approccio graduale all’allentamento monetario, attuando tagli di 25 punti base a ogni riunione fino a quando i tassi non scenderanno al di sotto del 2%.
Mentre le decisioni di politica monetaria continueranno a dipendere dai dati, il deterioramento degli indicatori economici, in particolare la crescita lenta dell’Europa, sostiene il proseguimento dell’allentamento. Nonostante le turbolenze politiche in corso in Francia e in Germania, è improbabile che la BCE si discosti dal suo corso.
L’inflazione dovrebbe rimanere al di sotto del target fino al 2026, con tassi che potrebbero avvicinarsi all’1% entro la fine del 2025.”
Ulrike Kastens, European Economist, DWS, ha aggiunto:
La BCE taglierà nuovamente i tassi a dicembre
La Banca Centrale Europea (BCE) continua la sua politica di riduzione dei tassi di interesse ed è probabile che riduca ulteriormente il tasso sui depositi di 25 punti base, portandolo al 3,00% a dicembre. Sebbene le prospettive economiche siano peggiorate e l’inflazione si sia rivelata leggermente migliore del previsto, non riteniamo che ciò crei un’urgenza per un taglio più ampio.
L’interesse dei mercati sarà probabilmente rivolto alle nuove proiezioni fino al 2027. Il peggioramento degli indicatori di fiducia potrebbe portare a una revisione al ribasso delle previsioni sul PIL, in particolare per il 2025 e il 2026. Questo dovrebbe riflettersi anche nelle proiezioni sull’inflazione.
Ci aspettiamo che l’obiettivo di inflazione del 2,0% venga raggiunto tra il 2025 e il 2027. A nostro avviso, ciò aumenta la possibilità di un’ulteriore riduzione del tasso sui depositi al 2,00%, il limite inferiore della nostra stima dell’intervallo del tasso di interesse neutrale.
Tuttavia, la comunicazione è destinata a rimanere invariata per il momento. È improbabile che vi sia un impegno preventivo per ulteriori riduzioni dei tassi, poiché l’incertezza politica ed economica rimane elevata. Questo significa che la BCE continuerà a dipendere dai dati e a prendere decisioni “riunione per riunione”.
Shaan Raithatha, Senior Economist di Vanguard Europe, Vanguard, ha concluso:
È probabile che nella riunione di dicembre la BCE effettui il quarto taglio dei tassi di interesse di questo ciclo. Ci aspettiamo un linguaggio dal tono dovish alla luce dei recenti dati poco incoraggianti sull’attività economica, dei crescenti rischi per il commercio globale e dell’aumento dell’incertezza politica in Francia e Germania.
Manteniamo invariata la nostra previsione di un ridimensionamento del tasso sui depositi della BCE all’1,75% entro la metà del prossimo anno.
Nella riunione di dicembre, la BCE probabilmente ridurrà le previsioni di inflazione e di crescita rispetto alle proiezioni di settembre. Negli ultimi mesi, sia l’IPC headline che quello core sono risultati leggermente inferiori alle attese, anche se l‘inflazione dei servizi rimane elevata. La forza di quest’ultima è stata in parte guidata dagli effetti base dei servizi di trasporto.
Sul fronte della crescita, anche gli indicatori ad alta frequenza si sono leggermente deteriorati. Il forte calo dei PMI di novembre ha destato molta attenzione. Ma altri indicatori, tra cui l‘Economic Sentiment Indicator della Commissione Europea, l’IFO tedesco e gli ordini industriali tedeschi, suggeriscono che l’attuale debolezza è meno drammatica di quanto inizialmente temuto.
Detto questo, le prospettive per il 2025 si sono incupite. In primo luogo, l’aumento dei dazi sarà leggermente negativo per la crescita. Nel nostro scenario di base, prevediamo un aumento dei dazi sulle auto europee al 25% e un aumento dei dazi su base più ampia al 5%.
Complessivamente, dopo aver tenuto conto della prospettiva di ritorsioni, del front-loading, del riorientamento degli scambi e dell’indebolimento dell’euro, prevediamo che la crescita del 2025 sarà inferiore di 0,2 punti percentuali rispetto alle nostre previsioni di settembre.
In secondo luogo, l’incertezza politica si è intensificata con il crollo dei governi francese e tedesco. Una maggiore incertezza peserà naturalmente sulla fiducia delle imprese e dei consumatori e limiterà la crescita, soprattutto se la situazione persiste. Detto questo, siamo incoraggiati dal comportamento degli spread dei titoli di Stato francesi, che si sono mantenuti in un intervallo di oscillazione dopo il picco iniziale innescato dalle elezioni estive.
Nel complesso, ci aspettiamo che giovedì il Consiglio direttivo voti per un taglio di 25 pb, che lascerà il tasso di deposito al 3%. Prevediamo inoltre che le dichiarazioni saranno improntate alla prudenza, riflettendo l‘indebolimento delle prospettive di crescita e la crescente possibilità di un’inflazione sottotono.
Un esempio potrebbe essere l’abbandono del riferimento a una politica “sufficientemente restrittiva per tutto il tempo necessario”. Continuiamo a prevedere che il ritmo dei tagli dei tassi accelererà all’inizio del 2025 e che il tasso di policy scenderà all’1,75% entro la metà dell’anno, una tacca al di sotto della neutralità.
Redazione
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