Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute e Vincent Mortier, Group CIO, Amundi

 

Eurizon

 

E’ un percorso difficile quello che sta vivendo il governo francese. Il primo ministro francese, François Bayrou, chiederà un voto di fiducia l’8 settembre, in vista delle discussioni sul bilancio del 1° ottobre, affrontando l’opposizione intenzionata a bloccare il suo piano di bilancio.

Monica Defend

Indipendentemente dai risultati politici, il quadro istituzionale francese garantisce l’approvazione del bilancio. Se non viene approvato un nuovo bilancio, quello dell’anno precedente rimane in vigore per decreto fino all’adozione di una nuova legge finanziaria.

Quali sono le prospettive per l’economia e il debito francesi?

La crescita economica della Francia dovrebbe migliorare leggermente, sostenuta da un aumento dei consumi e degli investimenti, anche se l’incertezza politica potrebbe pesare sulla fiducia. Sebbene il debito pubblico sia destinato ad aumentare, a causa dei persistenti deficit e dei maggiori costi degli interessi, il basso costo del debito rispetto al passato e un profilo di scadenza più lungo hanno mantenuto il servizio del debito gestibile, riducendo l’impatto dell’aumento dei tassi.

Tuttavia, l’accelerazione del risanamento fiscale nel prossimo anno sarà fondamentale per segnalare la direzione della traiettoria del debito in futuro.

Reddito fisso: le implicazioni

L’incertezza politica ha aumentato la pressione sui titoli di Stato francesi (OAT), con lo spread OAT-Bund che si è ampliato a circa 80 punti base. Questo livello è ancora al di sotto del picco di 90 punti base raggiunto a dicembre 2024.

Il voto di fiducia previsto per l’inizio di settembre giunge in un momento delicato, poiché il governo deve attuare misure credibili per ridurre il deficit al 3% del PIL entro il 2029. Finché non verrà ripristinata la chiarezza politica, la volatilità degli spread francesi potrebbe persistere.

La Francia entra comunque in questa fase da una posizione di relativa forza, avendo beneficiato di un decennio di tassi eccezionalmente bassi:

– Minor costo del debito. Il costo medio di finanziamento si attesta oggi intorno al 2%, in calo rispetto al 3-5% prima del 2010 e a un minimo dell’1% nel 2021.

– Profilo di scadenza più lungo. La scadenza media del debito è passata da 6 anni a 8,6 anni.

– Minore onere degli interessi. L’onere del debito rappresentava solo il 2,1% del PIL alla fine del 2024, ben al di sotto del livello registrato nel 2010.

Il mercato obbligazionario sovrano francese rimane anche uno dei più profondi e liquidi dell’area dell’euro. Questo lo rende un mercato preferito dagli investitori esteri. Perché? Mantiene una solida capacità fiscale, con un’ampia base imponibile, famiglie solventi e un bilancio solido. Inoltre, l’orientamento accomodante della BCE, congiuntamente a una crescita moderata e a pressioni disinflazionistiche, continua a fornire un contesto favorevole per il reddito fisso.

Quali sono i rischi?

La credibilità del consolidamento fiscale, la persistente instabilità politica e la potenziale perdita di fiducia degli investitori nell’obiettivo del 2029.

L’evidenza, in termini di modello di fair value, sulla Francia indica che lo spread OAT-Bund sta attualmente scontando circa 25 punti base di “premio per il rischio politico”. Finché la situazione politica non si chiarirà, riteniamo che questo premio rimarrà invariato.

Implicazioni per il mercato azionario

Il CAC40 ha reagito negativamente all’annuncio del Primo Ministro di chiedere un voto di fiducia. Tuttavia, gli investitori dovrebbero considerare che le reazioni del mercato agli eventi politici sono generalmente temporanee.

L’annuncio ha innescato una rotazione sul mercato francese che potrebbe continuare per un po’ di tempo. I titoli del mercato interno, in particolare quelli finanziari, hanno ampiamente sovraperformato negli ultimi mesi, consentendo ragionevoli prese di profitto.

Nel frattempo, i titoli considerati a rischio di perdita di contratti governativi, come edilizia, concessioni e infrastrutture, sono più vulnerabili in questo tipo di episodi.

Ma, questi settori, quali il finanziario e i servizi di pubblica utilità, non sono sopravvalutati nella fase attuale. In particolare, oltre l’80% dei ricavi del CAC40 proviene dall’estero. Sebbene le azioni internazionali abbiano recentemente sofferto a causa dell’incertezza sui dazi e della forza dell’euro, ora potrebbero contribuire a stabilizzare il mercato e ad assorbire parte dell’impatto interno.

Quest’anno, l’indice MSCI France ha sottoperformato l’indice MSCI Europe (+6,4% contro +9,7%), con una crescita degli utili anch’essa in calo.

Tuttavia, le valutazioni in entrambi i mercati sono in linea con le medie storiche e la recente ondata di vendite indica che i rischi politici sono ampiamente scontati.

 


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.