Nonostante l’attuale calma dei mercati obbligazionari, gli investitori devono rimanere vigili e concentrarsi su un’attenta messa a punto dei portafogli. Lars Conrad, Portfolio Director Fixed Income di Flossbach von Storch

 

 

La duration rimane la fonte di rischio favorita, offrendo una migliore compensazione rispetto al rischio di credito degli emittenti meno performanti. La strategia raccomandata per le obbligazioni societarie è quella di privilegiare gli emittenti di alta qualità. L’attuale contesto, caratterizzato da curve dei rendimenti in irripidimento e rendimenti interessanti, offre una base solida. L’abbinamento tra alti rendimenti reali e aspettative di inflazione moderate favorisce le obbligazioni indicizzate all’inflazione, mentre la flessibilità è cruciale per cogliere future opportunità.

Tips

 

L’espansione dell’esposizione geografica al di fuori dell’Europa è stata strategica, come dimostrato dalla performance dei titoli di Stato neozelandesi. Questi, assieme ai TIPS statunitensi a lunga scadenza, sono stati i maggiori contributori al successo del portafoglio titoli di Stato del fondo Flossbach von Storch – Bond Opportunities nel terzo trimestre del 2025.

 

I rischi degli HY bond

 

I differenziali di rendimento per le obbligazioni societarie sono storicamente bassi per gli emittenti con rating creditizio più debole (high-yield), mentre i titoli con buoni rating presentano premi leggermente più alti, in relazione al tasso di riferimento euro swap dell’ultimo decennio. Questa dinamica è dovuta all’eccesso di domanda nel mercato high-yield, dove l’elevata liquidità e i forti afflussi hanno compensato la scarsa offerta di nuove emissioni, mitigando i rischi di prezzo nel breve termine. Tuttavia, questa situazione aumenta la vulnerabilità a lungo termine del segmento high-yield.

La crisi francese

 

La crisi fiscale francese non ha ancora raggiunto proporzioni “sistemiche”. I costi del credito rimangono entro limiti ragionevoli e al momento non c’è alcun segnale di perdita di fiducia nell’euro. In ogni caso, la BCE ha ancora diversi strumenti a sua disposizione, come il rallentamento della riduzione delle sue partecipazioni obbligazionarie. In caso di movimenti significativi dei premi di rischio, esiste ancora lo strumento di crisi noto come Transmission Protection Instrument (TPI). Tuttavia, ciò richiederebbe il soddisfacimento di determinate condizioni e, in questa fase, è probabilmente troppo presto perché la BCE intervenga.

 

Se i banchieri centrali intervenissero a ogni movimento del mercato minerebbero la loro credibilità, è la Francia a dover agire. Vale la pena ricordare che la Francia è il secondo maggiore emittente di titoli di Stato nell’area dell’euro.

 

 

 


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.