Bond: i portafogli si avviano verso il 2026 con un’esposizione che vede favoriti high yield e mercati emergenti per il carry, insieme a duration leggermente più elevate come copertura contro potenziali rischi. Michaël Lok, Group CIO and Co-CEO Asset Management di Union Bancaire Privée

I mercati globali si avviano verso il 2026 con valutazioni elevate, ma il quadro macroeconomico e degli utili sottostante rimane favorevole. Una crescita globale solida, i tagli dei tassi attesi da parte della Federal Reserve, le misure di stimolo fiscale e il ciclo di investimenti trainato dall’intelligenza artificiale (IA) continuano a creare condizioni positive per gli asset di rischio. Sebbene le valutazioni si collochino vicino alla parte alta dei range degli ultimi 20 anni, la solidità dei fondamentali continua a sostenere le prospettive.
In un contesto macroeconomico favorevole, ci aspettiamo che i tassi di interesse a lungo termine rimangano stabili, mentre la Fed dovrebbe procedere con ulteriori riduzioni dei tassi a breve termine
La persistente sopravvalutazione del dollaro dovrebbe normalizzarsi moderatamente nel 2026, fornendo ulteriori impulsi positivi ai mercati globali. Nel frattempo, l’oro rimane un asset ad alta convinzione; tuttavia, il potenziale di rialzo per il 2026 appare più contenuto rispetto al 2025, con un prezzo target di 4.600 dollari l’oncia entro la fine del 2026.
Per quanto riguarda i mercati obbligazionari, da novembre, quelli denominati in dollari hanno continuato a registrare rendimenti positivi in tutti i segmenti: Treasury, investment grade, mercati emergenti (EM), high yield (HY) e AT1 hanno segnato rispettivamente un +0,3%, +0,6%, +0,6%, +0,7% e +0,9%, consolidando un anno già particolarmente positivo.
La Fed ha effettuato un taglio di 25 punti base nella riunione di dicembre, ma il dot plot aggiornato ha delineato un percorso più prudente, con soli 50 punti base di riduzioni attese per il 2026. A ciò si è aggiunto l’accento posto dal presidente Powell su un approccio fortemente dipendente dai dati, ora che i tassi si avvicinano al livello neutrale, segnalando di fatto la fine dei tagli “precauzionali” orientati alla gestione del rischio. Detto ciò, è probabile che a breve venga nominato il successore di Powell: l’amministrazione Trump dovrebbe indicare un presidente più incline all’allentamento monetario, con Kevin Hassett attualmente in posizione di favorito.
Sul fronte del credito, gli spread IG restano vicini ai minimi storici e l’ingente offerta in arrivo per finanziare gli investimenti in conto capitale legati all’IA dovrebbe esercitare pressioni al rialzo sugli spread. Continuiamo a preferire un’esposizione tramite i titoli garantiti da mutui ipotecari emessi da agenzie, che offrono un profilo di rischio simile ma un carry superiore, valutazioni storiche più interessanti e dinamiche degli spread non correlate.
Stiamo rivedendo al rialzo la nostra view sui mercati emergenti e sulle sottoclassi del debito sovrano EM e del debito EM in valuta locale
Ciò riflette il miglioramento dei fondamentali, le aspettative di un ulteriore indebolimento del dollaro nel corso del prossimo anno e rendimenti assoluti interessanti. Dal punto di vista dei fondamentali, il differenziale di crescita tra economie emergenti e sviluppate continua ad ampliarsi, con il credito EM che quest’anno mantiene un solido rapporto di upgrade rispetto ai downgrade pari a 2:1 — una tendenza destinata a proseguire, dato il prevalere di outlook positivi. Per quanto riguarda nello specifico il debito in valuta locale, i rendimenti reali restano interessanti, poiché molte banche centrali dei mercati emergenti sono state lente nei rispettivi cicli di allentamento monetario.
Infine, per quanto riguarda l’high yield, siamo attualmente meno positivi sui senior loan, per via non solo delle performance deludenti dovute a default e ristrutturazioni più elevati del previsto, ma anche per i rendimenti attesi più bassi, alla luce dei numerosi tagli dei tassi che prevediamo nei prossimi dodici mesi. Restando costruttivi sull’economia, sostituiamo tale esposizione con l’high yield corporate, che continua a beneficiare di tassi di default molto contenuti.
Redazione
La redazione di Fondi & Sicav è un team di esperti e appassionati di finanza, specializzati nell’analisi e nell’approfondimento di fondi comuni, SICAV e strumenti di investimento. Con un approccio chiaro e aggiornato, forniscono contenuti di qualità per guidare i lettori nelle scelte finanziarie più consapevoli.

