Bond, il ritorno dell’inflazione, la pro-ciclicità dell’aumento del deficit e l’assenza di rigore fiscale scuotono i mercati obbligazionari. A cura di Malin Rosengren, Portfolio Manager, Investment Grade, RBC BlueBay

Il passaggio verso il predominio fiscale nell’attuale contesto fa suonare un campanello d’allarme per gli investitori obbligazionari. La qualità del credito diventa una componente sempre più importante nel trading dei titoli di Stato globali, in particolare nella parte lunga della curva. Gli investitori dovrebbero privilegiare i governi con un debito netto inferiore e che dimostrano rigore fiscale, con sistemi pensionistici ben finanziati.

Australia, rating AAA e rendimenti decennali al 5%

L’Australia si distingue per essere particolarmente solida in questi parametri e, a nostro avviso, un titolo con rating AAA che offre rendimenti intorno al 5% è un acquisto piuttosto interessante.

A livello nazionale, la Reserve Bank of Australia (RBA) sembra avere poco margine di manovra per un ulteriore allentamento monetario. Il dato sull’inflazione complessiva per il mese di luglio è salito di 0,9 punti percentuali al 2,8% su base annua, indicando che le pressioni sottostanti sui prezzi potrebbero essere più intense di quanto previsto dalla banca centrale.

Poiché abbiamo assunto una posizione decisamente più ribassista sul dollaro statunitense, il dollaro australiano dovrebbe beneficiare di un buon sostegno. I fondamentali sono positivi in termini di crescita, differenziale dei tassi di interesse (con la Fed che allenta la politica monetaria e la RBA che la mantiene invariata), ToT (prezzi del minerale di ferro elevati) e il rischio di coda di vedere i super fondi aumentare ulteriormente i coefficienti di copertura da questo punto in poi.

Canada, tra politica monetaria della BoC e rinegoziazione degli accordi con gli Usa

La Bank of Canada sarà sensibile alla debolezza del mercato del lavoro, che finora è stata un fattore determinante nella sua funzione di reazione durante il ciclo di allentamento. I recenti dati sull’occupazione offrono alla BoC una solida motivazione per ulteriori misure di allentamento.

La capacità della BoC di procedere con ulteriori misure di allentamento sarà limitata dalle pressioni inflazionistiche. Sebbene l’inflazione headline sia rimasta sotto controllo, l’inflazione core ha ripreso slancio nel corso dell’anno e ora si colloca nella fascia superiore dell’intervallo obiettivo della BoC. È improbabile che la BoC riprenda i tagli dopo una pausa, e probabilmente ne effettuerà solo un altro – pertanto, se deciderà di intervenire nuovamente, è possibile che si tratti di una serie di tagli. Ciò dovrebbe far aumentare ulteriormente la pendenza della curva e superare le previsioni implicite dal mercato.

Il Canada sta affrontando il rischio di una rinegoziazione dell’accordo Stati Uniti-Messico-Canada (USMCA), che sarà il fattore più critico nel determinare la sua capacità di superare la tempesta.


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