Intervista a Massimiliano Schena, Direttore Investimenti di Symphonia SGR

Credete che l’attuale rendimento cedolare offerto dalle obbligazioni emergenti sia in grado di compensare i rischi che un investitore si accolla con la sottoscrizione di strumenti dedicati a questi bond?
Massimiliano Schena

Gli asset Emergenti sono tra i principali beneficiari dello scenario di reflazione legato all’accelerazione della crescita economica mondiale post pandemia. Ma la recente rotazione della leadership nella ripresa globale dalla Cina agli USA, la turbolenza sui mercati obbligazionari e l’apprezzamento del dollaro americano hanno messo sotto pressione le performance.

I bond Emergenti in valuta forte hanno seguito l’andamento del credito corporate dei Paesi Sviluppati, risentendo dell’andamento sfavorevole della duration, anche se gli spread sono rimasti stabili non lontani dai livelli pre-pandemia. Mentre i bond in valuta locale hanno risentito del progressivo passaggio a politiche monetarie meno espansive, con i primi rialzi dei tassi in Brasile, Russia e Turchia. Anche se le valute hanno generalmente retto, grazie anche all’esposizione sui prezzi crescenti delle materie prime.

Con l’ondata di contagi che torna ad infuriare nelle zone tropicali e nell’emisfero australe senza adeguata copertura vaccinale e le Banche Centrali Emergenti più attente a preservare la stabilità finanziaria e a frenare le pressioni inflazionistiche, le prospettive per i bond in valuta locale e per alcune valute Emergenti rimangono deboli a breve termine. Mentre nei bond in valuta forte si sono ricreate sacche di valore attraenti.

In questa fase di mercato, quali em bond (per Paesi, affidabilità creditizia, valuta) ritenete opportuno sovrappesare nei vostri portafogli e quali sottopesare?

Tra i bond in valuta forte, preferiamo i segmenti di rating a ridosso della soglia dellinvestment grade, dove l’eccesso di rendimento offre sufficiente protezione dall’andamento della duration.

Russia, Messico, Romania, Marocco ed alcuni emittenti corporate cinesi e brasiliani rientrano in questo gruppo. Tra gli emittenti high yield riteniamo attraente il profilo relativamente più difensivo dellEgitto e i bond a breve scadenza della Turchia, che offrono un elevato eccesso di rendimento dopo l’esplosione di stress finanziario legato alle controverse decisioni del Governo Erdogan.

Sul debito in valuta locale, manteniamo una view positiva sui bond in yuan cinesi e rupie indiane e riteniamo che il premio per il rischio geopolitico prezzato nel rublo russo sia sufficiente elevato per compensare le turbolente relazioni con i Paesi Occidentali. Al contrario abbiamo una view negativa su lira turca e real brasiliano, dove il rischio di politiche economiche non ortodosse è in aumento.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.