Bond, i rendimenti dei Treasury Usa hanno subito un incremento mentre gli esperti puntano su un approccio più dovish da parte della Bce. Algebris Investments
Premi al rischio USA in aumento
La scorsa settimana, i titoli azionari statunitensi, i Treasury a lunga scadenza e il dollaro hanno mostrato una forte correlazione positiva. Il cambio EUR/USD ha raggiunto quota 1,14, il livello più alto dall’inizio del 2022. Le obbligazioni statunitensi a 30 anni sono appena al di sotto del 5%, con la maggior parte del movimento concentrato sui tassi reali, che hanno visto un netto aumento dei breakeven.
Treasury, rendimenti reali vicini ai massimi storici
I rendimenti reali a lungo termine degli Stati Uniti sono vicini ai massimi storici, scambiando 85 punti base al di sopra dei tassi swap comparabili. Questo indica che il mercato sta richiedendo un premio di credito per gli asset statunitensi.
Parte di questo movimento è di natura tecnica, causato dal recente disimpegno dagli asset statunitensi. Tuttavia, rappresenta un importante campanello d’allarme per l’amministrazione e la Federal Reserve.
Nel complesso, è improbabile che si verifichi una situazione simile a quella dei BTP per i Treasury statunitensi, data la forza intrinseca del macro-sottostante e la profondità del mercato dei bond. Una maggiore incertezza comporterà comunque una minore copertura naturale da parte della valuta e del mercato obbligazionario.
Non ci aspettiamo che la Fed intervenga immediatamente per stabilizzare la situazione, ma un’attività disordinata dei listini richiederebbe quantomeno un monito verbale.
BCE – Svolta dovish all’orizzonte
Giovedì la BCE terrà la sua riunione di politica monetaria. Le prospettive macroeconomiche dell’Eurozona appaiono ora più deboli e incerte rispetto alla riunione di marzo.
Quali variabili peseranno sulle scelte della BCE?
I nuovi dazi, con un tasso minimo del 10%, colpiranno il continente, mentre le pressioni inflazionistiche derivanti dalla nuova politica commerciale sono in calo e l’euro si è rafforzato inaspettatamente. Questi fattori potrebbero inclinare decisamente la bilancia del rischio verso una posizione più dovish.
Le proiezioni di marzo erano piuttosto ottimistiche sulla crescita, basandosi su modelli che prevedevano una valuta più debole a causa dei dazi, in contrasto con la realtà attuale dei mercati. Prevediamo che la BCE possa tagliare i tassi di 25 punti base, ma vediamo anche il rischio di un significativo cambiamento nella forward guidance.
Redazione
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