Pesano in Europa i dati macroeconomici che fanno temere un prolungamento della restrizione monetaria della BCE. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

 

L’inflazione europea (lettura finale) sarà il piatto forte della giornata di metà settimana per quanto concerne i dati economici. Il dato verrà pubblicato alle 11:00 ed è atteso in lieve rialzo su base congiunturale a +0,9% da +0,8% con la rilevazione tendenziale che prosegue la discesa a +6,9% da +8,5%. Più preoccupante la crescita attesa per l’inflazione core, prevista a marzo a +1,2% m/m da +0,8% e in salita del 5,7% a/a contro il +5,6% precedente. Queste le attese mentre i prodromi rappresentati dal dato sui prezzi al consumo in Gran Bretagna, diffuso alle 8:00, non sono buoni. L’inflazione in marzo è salita dello 0,3% m/m contro attese a +0,2%. Su base annua il CPI si è attestato a +8,5% contro attese a +8,6%. Il dato core mensile si è attestato a +0,9% contro stime a +0,6%, in crescita a +6,2% contro attese a +6% la rilevazione annua. In pomeriggio, dagli USA, alle 16:30 verranno pubblicate le scorte settimanali di greggio, attese in contrazione di 1,008 milioni di barili dopo la salita registrata settimana scorsa (+597.000). In serata, alle 20:00, la pubblicazione del Beige Book. Per quanto riguarda gli interventi dei banchieri centrali, in serata parlerà la rappresentante della Bundesbank in BCE, il falco Isabel Schnabel.

I dati sull’inflazione in Europa, attesi in leggero rialzo, potrebbero spingere oggi l’euro, così come la sterlina ha beneficiato dei dati sui prezzi al consumo in Gran Bretagna già pubblicati. A dare sostegno potrebbe essere anche il falco Schnabel in serata. Poco mosso il resto del mercato con lo yen che contiene i ribassi. Petrolio in calo e in attesa, oggi, delle scorte USA.

Assenza di movimenti di rilievo sul mercato obbligazionario in questi giorni. Gli investitori cercano di capire la direzione che prenderanno Fed e BCE. Oggi in asta il decennale tedesco.

Le Borse europee hanno aperto al di sotto della parità oggi dopo la chiusura positiva della vigilia. Pesano i dati macroeconomici che fanno temere un prolungamento della restrizione monetaria della BCE e un rallentamento maggiore dell’economia. Sul FTSE Mib Banco BPM in testa spinti dalle parole di Palenzona sul risiko bancario.

Le principali Borse asiatiche hanno terminato le contrattazioni nel segno del ribasso. In Cina gli investitori sono passati all’incasso dopo il buon dato sul PIL, considerando le incertezze presenti nello scenario globale. Ha contenuto il ribasso il Giappone grazie al dato sulla produzione industriale, in crescita oltre le attese a febbraio.

Trimestrali e dichiarazioni dei membri Fed dominano in questi giorni a Wall Street. Tra le prime, in particolare, la delusione è arrivata da Goldman Sachs che ha visto scendere i suoi ricavi di 5,5 miliardi di dollari nel primo trimestre a causa della divisione trading. Debole anche Bank of America che nel bilancio ha segnalato il trasferimento in atto di depositi verso i prodotti di risparmio gestito che offrono un rendimento maggiore. Oggi scenderanno in campo Tesla (ricavi attesi a 23,78 mld $, utile per azione a 0,8577 $), Morgan Stanley (14,03 e 1,75), IBM (14,37 e 1,27) ma anche Signature Bank.


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Redazione

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