Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

La nuova settimana si apre con un appuntamento importante. Quello con la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde. La Lagarde ripeterà una volta di più il mantra dei banchieri centrali nelle ultime settimane, ultimo Jerome Powell della Fed venerdì scorso: non è ancora tempo di mettere in agenda un taglio dei tassi di interesse che verrà deciso solo in base ai dati economici. L’avvertimento è stato ignorato dai mercati nelle ultime sedute del mese di novembre.

Gli investitori credono in un taglio dei tassi già nella prima parte dell’anno, mentre le Banche centrali rimangono rigide, almeno a parole, temendo gli effetti delle contrattazioni salariali in corso e il pericolo di shock derivanti dal contesto geopolitico. Christine Lagarde parlerà alle ore 15:00. Sarà preceduta dal suo vice Luis De Guindos, alle 9:45. Alle 10:30 viene diffuso l’indice Sentix sulla fiducia degli investitori europei che, a dicembre, è atteso a -15 da -18,6. Nel pomeriggio, dagli Stati Uniti, in arrivo alle 16:00 il dato sugli ordinativi di fabbrica in ottobre con un consensus negativo (-2,6%) da +2,8% precedente. Già pubblicato il dato sulle vendite al dettaglio in Australia a ottobre, risultato in calo dello 0,2% in linea con le attese degli analisti.

Il dollaro mantiene le posizioni nonostante il mercato sconti al 60% un taglio dei tassi Fed entro marzo 2024. L’euro non riesce a guadagnare dopo una serie di indici PMI deludenti. Oggi attenzione alle parole di Christine Lagarde. Prosegue il rafforzamento dello yen. Tra le materie prime, record dell’oro mentre il greggio non sfrutta la decisione Opec+ sul taglio produttivo da gennaio 2024.

Dopo il rally qualche presa di beneficio potrebbe manifestarsi sull’obbligazionario. Il Btp parte oggi dai minimi degli ultimi tre mesi con un rendimento al 4,11% e uno spread poco sopra 170.

L’apertura poco mossa dei mercati europei ha impedito al FTSE Mib di festeggiare già in avvio di settimana l’aggancio alla soglia dei 30.000 punti che manca dal giugno 2008. Nessun titoli all’interno dell’indice delle blue chip guadagna il punto percentuale, lo sfiora solo Banca MPS. In coda pesano Tenaris, Saipem ed Eni.

Avvio di ottava in ordine sparso per i listini asiatici, con Seoul e Sidney che hanno beneficiato del rally di Wall Street sulla scommessa di un taglio dei tassi entro marzo 2024. Debole Tokyo con le sue imprese esportatrici che iniziano a soffrire il recupero dello yen. Per la Cina, si salva solo il settore immobiliare.

Il mese di novembre è stato da record per Wall Street con il maggior rialzo mensile dal luglio 2022. Un rally che potrebbe continuare se venerdì prossimo i non-farm payrolls dovessero dimostrarsi più deboli delle attese. Fino ad allora la Borsa statunitense potrebbe muoversi con un prudente ottimismo. E non si può escludere qualche presa di beneficio dopo l’accelerazione nella parte finale del mese di novembre. Tra le azioni che si sono messe in luce nelle ultime sedute da segnalare General Motors dopo l’annuncio di un buyback azionario da 10 miliardi di euro.


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