Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

La settimana macroeconomica, che ha visto il suo apice ieri con la pubblicazione dei dati sull’inflazione USA, si conclude oggi con numerose rilevazioni ma nessuna davvero in grado di cambiare gli orientamenti dei mercati. A livello locale qualche effetto potrebbe averlo il dato sul PIL trimestrale britannico, appena pubblicato. Nel secondo trimestre la Gran Bretagna è cresciuta dello 0,2% contro lo 0,1% del trimestre precedente mentre gli analisti si attendevano una stagnazione. Il dato su base annua ha segnato +0,4% da +0,2% del dato precedente e delle stime. Anche la produzione industriale di giugno, sempre in UK, ha dato segnali positivi con una crescita dell’1,8% m/m da -0,6% e contro attese a +0,1% e dello 0,7% annuale da -2,1% e contro attese a -1,1%. Già resi noti anche i dati sull’inflazione in Francia a luglio. Su base mensile si è registrata una variazione dello 0,1% contro attese invariate e un dato precedente a +0,2% mentre su base annua la crescita si attesta a +4,3% da 4,5% e contro stime a +4,3%. Nel pomeriggio, dagli USA, alle 14:30 arriverà il dato mensile sui prezzi alla produzione in luglio, atteso a +0,2% dopo +0,1% di giugno, mentre alle 16:00 l’indice di fiducia elaborato dall’Università del Michigan è previsto a 71 punti da 71,6.

Il mercato delle valute ieri si è mosso a sfavore di dollaro dopo i dati macroeconomici pubblicati negli Stati Uniti (inflazione e sussidi di disoccupazione) tutti a favore di uno stop ai rialzi dei tassi di interesse. Si muove al rialzo la sterlina dopo la rilevazione su PIL e produzione industriale che hanno sorpreso al rialzo. Correggono moderatamente petrolio e oro.

Leggera contrazione dei rendimenti per i Treasury ieri dopo il dato sull’inflazione USA ma il mercato attende ulteriori conferme. Poco mossi i titoli di Stato europei con lo spread Btp-Bund a quota 164.

Avvio di contrattazioni al ribasso in Europa. Gli investitori portano a casa i guadagni delle ultime due sedute prima della pausa ferragostana, con la seduta di lunedì 14 che sarà verosimilmente priva di interesse. Corre Telecom Italia dopo la presentazione del MoU che prevede l’ingresso del Mef nella newco della rete TIM insieme a KKR.

Una settimana negativa per le Borse asiatiche si è conclusa con una predominanza di segni meno (Tokyo chiusa per festività). Dominano quelli della Cina su cui si sono abbattute le nuove restrizioni commerciali dagli USA e un peggioramento del mercato immobiliare con Country Garden che ha saltato il pagamento di un bond.

Dopo aver accolto in modo positivo il dato sull’inflazione in luglio, in calo a 4,7% da 4,8% su base annua, gli investitori non sono riusciti a sostenere il rialzo fino a chiusura di seduta. Gli indici di Wall Street hanno così terminato le contrattazioni praticamente piatti. Tra le ragioni che hanno ridotto le velleità rialziste del mercato la consapevolezza che pure con una fine del rialzo dei tassi questi verrebbero mantenuti a lungo su livelli elevati, come dichiarato dal membro del Fomc Harker, ma anche l’attesa per le ritorsioni di Pechino alle restrizioni commerciali decise dall’amministrazione Biden.


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Redazione

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