Attesi in Eurozona dati su indici PMI manifatturieri e inflazione. Per gli USA, nel pomeriggio, richieste iniziali di sussidi di disoccupazione. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

Giornata ricca di appuntamenti soprattutto per l’eurozona, con la diffusione di indici PMI manifatturieri e inflazione. Alcune rilevazioni importanti, tuttavia, sono già state rese note. Tra queste il miglioramento dell’indice manifatturiero australiano in maggio, a 48,4 da 48; l’incremento delle spese degli investimenti in Giappone nel I° trim. dell’anno, +11% da +7,7%; il PMI Caixin cinese di maggio, salito a 50,9 da 49,5; le vendite al dettaglio in Germania che ad aprile sono cresciute dello 0,8% da -2,4% precedente. Nel resto della mattinata, alle 9:45 viene pubblicato il PMI manifatturiero italiano di maggio, atteso a 45,8 da 46,8, alle 9:50 quello francese stimato a 46,1 da 45,6, alle 9:55 quello tedesco previsto a 42,9 da 44,5, alle 10:00 quello dell’eurozona atteso a 44,6 da 45,8, alle 10:30 quello della Gran Bretagna visto a 46,9 da 47,8. Il dato sull’inflazione europea arriverà alle 11:00 e dovrebbe confermare il +0,6% m/m e il +7% a/a di aprile. Alle 11:30 Christine Lagarde in campo per la BCE che, alle 13:30, rilascerà le minute dell’ultima riunione di politica monetaria. Per gli USA, nel pomeriggio, richieste iniziali di sussidi di disoccupazione attese a 235.000 da 229.000; indice ISM manifatturiero a 47 da 47,1; scorte di petrolio in calo di 1,101 milioni di barili.

I dati sull’inflazione nei paesi europei, in generale arretramento, hanno spostato la bilancia del Forex a favore del dollaro. Contro l’euro il biglietto verde è tornato a vedere i massimi degli ultimi due mesi e mezzo. Sul fronte materie prime il petrolio cerca un timido rimbalzo dopo la diffusione di un dato manifatturiero positivo in Cina.

Sostanziale calo dei rendimenti dei titoli di Stato italiani, tornati in area 4,15%, ma ancor più dei Bund, dopo la diffusione dei dati di inflazione. Lo spread Btp-Bund si è portato verso quota 190.

Avvio di contrattazioni al rialzo per l’Europa dopo la brutta seduta di mercoledì. Oggi, tuttavia, il Congresso degli USA è a un passo dall’approvazione dell’accordo sul tetto al debito, l’inflazione europea perde spinta e la produzione cinese mostra segni di reazione. Sul FTSE Mib partono bene Recordati ed MPS. Solo STM in frazionale ribasso.

Seduta di rimbalzo per le Borse asiatiche dopo le perdite della vigilia. Solo Seoul ha perso terreno a causa di dati deboli di import/ export. Le altre piazze finanziarie hanno tutte beneficiato di indicatori in crescita come il Giappone che ha visto balzare le spese per investimenti.

Il via libera della Camera alla sospensione del tetto al debito USA non ha convinto Wall Street a muoversi al rialzo. Tutti gli indici sono arretrati. Non tanto per il timore di imboscate che possano manifestarsi nel passaggio successivo, al Senato, quanto perché i tagli ai tassi di interesse si allontanano. Il dato sui posti di lavoro vacanti JOLTS, diffuso ieri, ha sorpreso al ribasso, mostrando che l’occupazione tiene. Ora attenzione ai dati sui non-farm payrolls di venerdì. Inoltre, Patrick Harker e Philip Jefferson della Fed, hanno dichiarato di non ritenere necessari tagli dei tassi nell’anno in corso.


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Redazione

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