Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

In una settimana che inizia senza particolari spunti di interesse per quanto riguarda le informazioni macroeconomiche, il dato più importante è arrivato nella notte europea. Si tratta della rilevazione dei prezzi al consumo in Cina a giugno e si tratta di numeri che potrebbero far piacere a Europa e Stati Uniti ma non se vengono dalla Cina.

L’inflazione m/m si è contratta dello 0,2%, come in maggio e sotto le attese di consensus che la vedevano invariata. Su base annua i prezzi al consumo sono rimasti fermi dopo 0,2% di maggio e del consensus. Crollano i prezzi alla produzione: -5,4% da -4,6%. Powell e Lagarde gioierebbero di numeri simili ma in Cina, con un’economia in evidente difficoltà non dicono niente di buono se non che la PBoC dovrà intervenire di nuovo a sostenere economia e mercati. Per il resto sono da segnalare solo l’indice Sentix sulla fiducia dei consumatori europei in luglio, atteso a -17,9 da -17 e alcuni interventi di banchieri centrali statunitensi. In particolare, alle 16:00 parlerà Michael Barr, vicedirettore della supervisione bancaria, alle 16:30 Mary Daly del Comitato di politica monetaria della Fed seguita alle 17:00 da Loretta Mester. Alle 18:00 toccherà a Raphael Bostic. Sempre alle 18:00 interverrà il presidente della Bundesbank Joachim Nagel.

Anche il mercato valutario ha subito gli effetti del dato sul lavoro ADP di giovedì, poi parzialmente raffreddato dai non-farm payrolls di venerdì. Il bilancio complessivo della settimana è stato alla fine favorevole al dollaro, in particolare contro yen e yuan. Si è indebolito invece il petrolio che ha registrato di prima mattina il dato negativo sull’inflazione cinese.

L’avvio di settimana dovrebbe essere più tranquillo sul mercato obbligazionario dopo l’oscillazione dei rendimenti, con bilancio finale al rialzo, generata settimana scorsa dai dati sul lavoro.

Avvio di contrattazioni debole per le Borse europee preoccupate dal rallentamento della Cina, da un lato, e dalle prospettive sui rialzi dei tassi di interesse dall’altro. Sul FTSE Mib bene il settore bancario che piazza in apertura tre titoli nelle prime tre posizioni: FinecvoBank, Bper Banca e Banco Bom.

Apertura di settimana poco brillante per le Borse asiatiche. Solo le Borse cinesi sono riuscite a strappare il segno più, ma grazie a un dato economico negativo, la discesa dell’inflazione che spinge i mercati a ritenere praticamente certi nuovi interventi espansivi da parte della People’s bank of China.

Wall Street riprenderà oggi con il ricordo della grossa delusione ricevuta dal mercato del lavoro. Il dato di venerdì sui non-farm payroll ha visto un calo a 209.000 nuovi posti (ADP il giorno prima era uscito al doppio delle attese) ma non è riuscito a cambiare l’umore della Borsa di New York che vede palesarsi nuovi rialzi dei tassi di interesse della Fed. Anche perché il tasso di disoccupazione è sceso al 3,6% e i salari orari sono cresciuti a un ritmo superiore alle attese (+0,4% contro +0,3%). E questa settimana spazio alla rilevazione sull’inflazione.


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Redazione

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