Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
Da problema in via di superamento, almeno questo pensavano i mercati, a minaccia di colpi di coda. Dopo i dati sul lavoro e sui prezzi alla produzione negli Usa diffusi nelle passate settimane, ora i mercati devono scontare una realtà da cui pensavano di essersi allontanati. Tassi più alti più a lungo da parte della Banche centrali per combattere l’inflazione. Questo vale anche per l’Europa con alcuni dati rilevanti che verranno resi noti nel corso della settimana, a cominciare dagli indici Pmi. Dunque la restrizione monetaria durerà più a lungo mentre in Cina la PBoC continua a sostenere l’economia. Nella notte ha confermato i tassi di interesse a +3,65%. Nel frattempo oggi da segnalare il report della Bundesbank tedesca, di solito povero di buone notizie per l’Italia, ancora più in un momento in cui sono tanti i temi di possibile contrasto sul tavolo europeo, a cominciare proprio dall’inflazione. Alle 16:00 verrà reso noto l’indice di fiducia dei consumatori europei in febbraio, atteso a -19 da -20,9 precedente. In serata sono attesi anche due interventi di membri delle Banche centrali, in particolare il tedesco Balz e il vicegovernatore della Bank of England Wood, rispettivamente alle 18:00 e alle 20:30.
Gli analisti hanno iniziato a rivedere al rialzo le aspettative sul picco dei tassi di interesse in Usa e in Eurozona, spostandoli verso il 5,5% nel primo caso e il 3,75%-4% nel secondo. Ma a beneficiarne è stato soprattutto il dollaro, sui massimi delle ultime sei settimane nonostante alcune prese di beneficio, in quanto sul biglietto verde si erano concentrate le scommesse su un taglio dei tassi Fed.
Il rendimento dei Btp rimane sopra il 4,2% anche se si è assottigliato dopo la salita seguita alle dichiarazioni hawkish di alcuni membri della Bce. Lo spread rimane contenuto in area 185 punti.
Le Borse europee hanno aperto le contrattazioni in leggero rialzo nonostante l’andamento poco brillante di Wall Street venerdì. In coda al listino Banca Generali, che però ha staccato un dividendo di 0,8 euro per azione. In vetta al FTSE Mib Pirelli, nonostante la smentita di Sinochem sulla vendita della quota nel produttore di pneumatici.
L’area asiatica ha chiuso in territorio positivo la prima seduta della settimana. In particolare sono state le Borse cinesi a muoversi bene, trainate dalla nuova conferma dei tassi di interesse a 3,65% da parte della PBoC e del governo su nuovi stimoli economici. Al traino si è mosse bene anche Hong Kong. Poco mosse Sydney e Tokyo.
Wall Street rimarrà chiusa oggi per la festività del Giorno del Presidente. Gli investitori potranno riflettere sugli ultimi dati di inflazione e crescita economica che prospettano una Fed più aggressiva di quanto sperato nei prossimi mesi. Oltre a ciò il panorama geopolitico si complica con l’accusa verso la Cina di fornire armi alla Russia.
Tensioni che non lasciano tranquilli i mercati e che potrebbero portare a ripensare il rally, minore a Wall Street che in Europa, in corso da inizio anno. Già nella seduta di venerdì la Borsa Usa ha mostrato i primi segnali di incertezza.
Redazione
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