Dollaro in rialzo mentre il mercato si aspetta dati forti sugli occupati Usa. Stamane Istat fornisce la lettura di giugno della produzione industriale italiana. Attesa per dati mercato del lavoro Usa. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
Agenda macro ricca di spunti oggi. Dopo la Francia, che a giugno ha visto una
crescita mensile marginalmente sotto le attese, e la Germania, il cui dato si è
attestato a -1,3% contro attese di 0,5%, stamane Istat fornisce la lettura di
giugno della produzione industriale italiana.
Le attese sono per un incremento congiunturale di 1,0% dopo il calo dell’1,5% di maggio, il primo dopo cinque mesi. Secondo quanto riferito da alcuni quotidiani ieri Draghi ha detto che la crescita italiana può andare “ben oltre” il 5%. Dall’Istat in arrivo anche la nota mensile sull’andamento dell’economia italiana di luglio.
Banca d’Italia diffonde poi lo spaccato italiano di luglio relativo al debito Target2 e
all’esposizione delle banche italiane ai finanziamenti Bce. I numeri andranno
confrontati rispettivamente con EUR 521,506 mld di giugno, massimo da
settembre, e con EUR 463,88 mld. Sul fronte europeo, invece, dalla Francia
arriveranno i dati sulle partite correnti di giugno e la bilancia commerciale di
Giugno.
Da oltreoceano, appuntamento ‘clou’ della giornata con i numeri di
luglio sul mercato del lavoro Usa. Dopo la doccia fredda di mercoledì giunta dal
settore privato, con dati decisamente inferiori alle attese, la statistica sui
‘payroll’ non agricoli di luglio dovrebbe mostrare un lieve miglioramento
rispetto al mese di giugno. Il dato verrà osservato ancor più attentamente dopo
le recenti dichiarazioni ‘hawkish’ degli esponenti Fed Clarida, Kaplan e Waller. In
un ulteriore segnale della robustezza dell’economia statunitense, dai dati
settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione diffusi ieri è emerso anche
che i licenziamenti a luglio hanno toccato i minimi di oltre 21 anni. Occhio,
inoltre, anche al tasso di disoccupazione di luglio e ai dati sulle ore medie
lavorate ed i guadagni medi nel mese di luglio.
Dollaro in rialzo mentre il mercato si aspetta dati forti sugli occupati Usa, in
grado di accelerare il ‘tapering’ Fed. Il cross euro/dollaro è a 1,1825, il cambio
euro/yen è a 129,83 mentre il dollaro contro yen scambia a 109,88.
Debole rialzo dei prezzi in un clima in cui tuttavia resta una forte
preoccupazione per l’impatto sulla domanda della diffusione della variante Delta.
I futures sul Brent scambiano in rialzo dello 0,40% a USD 71,58 il barile, stessa
percentuale al Nymex per il Wti Usa a USD 69,39.
Stamane il Bund future giugno ha aperto in calo di 11 bp a 177,18, il Btp future
perde 32 bp a 155,30. Lo spread Btp/Bund riparte da 103 pts, con il rendimento
del nostro Btp decennale allo 0,53%.
Apertura mista per le borse europee, con Piazza Affari piatta in apertura. In
rialzo i principali indici EU tranne Parigi. Positivi i titoli bancari sul Ftse Mib.
Bene Poste Italiane, Azimut, Leonardo, Stellantis, Prysmian e Saipem. Deboli
CNH, Inwit, Nexi, Recordati e Amplifon.
Mercati asiatici incerti questa mattina, con l’indice Nikkei 225 della borsa
di Tokyo che ha chiuso in rialzo dello 0,33% mentre Hong Kong perde lo
0,05%. Sidney positva a +0,36% mentre perdono Shanghai e Seoul
rispettivamente a -0,75% e -0,25%. L’Asia è alle prese con la quarta ondata
del virus con un nuovo record di casi in Cina e un peggioramento della
situazione in Australia. Sul fronte macro, in Giappone l’Ufficio di Gabinetto ha
comunicato questa mattina che il Leading Index che misura lo stato di salute
dell’economia nei mesi a venire, si è attestato a giugno a quota 85, salendo di
6,7 pts rispetto al mese precedente. Sempre in Giappone, a giugno la spesa
delle famiglie è scesa del 5,1% su anno, a fronte di un’attesa per un
incremento di 0,1%, e del 3,2% su mese, da attese per +2,0%.
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in rialzo sostenuta dalla
diminuzione delle richieste di sussidi di disoccupazione. Il Dow Jones ha
guadagnato lo 0,78%, l’S&P 500 lo 0,60% ed il Nasdaq Composite lo 0,78%.
Per l’indice delle 500 aziende a maggiore capitalizzazione e quello ad alto
contenuto tecnologico si tratta delle chiusure più alte di sempre. Tra i titoli in
evidenza Veoneer a +28,48%.
Qualcomm ha messo sul piatto USD 4,6 mld per l’acquisto del produttore di componenti per la sicurezza automobilistica attiva e assistenza avanzata alla guida. Moderna a -0,67%. Il produttore di vaccini ha annunciato una trimestrale superiore alle attese. Nel secondo trimestre l’utile per azione si è attestato a USD 6,46 su ricavi per USD 4,354 mld. Gli analisti avevano previsto un Eps a USD 5,96 su ricavi per USD 4,21 mld.
Redazione
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