Anche l’attività manifatturiera di New York ha bruscamente rallentato con un calo di ordini e consegne. Weekly Newsletter di Cassa Lombarda: l’analisi settimanale dei mercati finanziari a cura dell’Advisory
Macro review
Il dato principale della scorsa settimana è stato quello dell’inflazione negli Usa, pubblicato nella giornata di mercoledì, che apre le porte ad una politica, anche se di poco, meno rigida da parte della FED.
Restano, tuttavia, i timori di recessione legati ai prezzi delle materie prime e alle tensioni internazionali. Il prezzo medio di un gallone di benzina (3,785 litri) è tornato sotto i $4 per la prima volta dall’inizio di marzo. A giugno, i prezzi avevano superato in media i $5. Ad agosto, gli statunitensi si stanno dimostrando più ottimisti sull’economia rispetto al mese precedente, come segnalato dall’indice di fiducia dell’Università del Michigan.
Azioni
Settimana positiva per l’azionario globale grazie al rallentamento dell’inflazione negli Usa che ha alimentato le aspettative di Banche centrali meno aggressive. Il mercato Usa ha chiuso la quarta settimana consecutiva di rialzo, registrando il periodo più lungo da novembre.
Cinque delle più grandi società statali cinesi hanno annunciato l’intenzione di revocare le loro azioni dalle Borse statunitensi: China Life Insurance, PetroChina, China Petroleum & Chemical, Aluminium of China e Sinopec Shanghai Petrochemical.
L’annuncio è arrivato in un momento di tensione tra le autorità statunitensi e cinesi, che stanno tentando di chiudere un accordo che consenta alle autorità americane di ispezionare gli audit delle imprese cinesi. Circa 200 società cinesi sono quotate negli Usa ed il Congresso statunitense ha stabilito che entro il 2024 deve avvenire il delisting di quelle che non rispetteranno i requisiti di trasparenza.
Obbligazioni
È proseguito il recupero dei bond high yield euro ed Usa, complici i dati di inflazione migliori del previsto. I flussi verso i fondi obbligazionari sono stati positivi. Poco mossi i rendimenti dei bond governativi sia in Europa che Usa.
Valute e materie prime
Il dollaro sul finire di settimana ha recuperato dopo essersi portato oltre 1,035 contro euro a seguito dei dati d’inflazione. Alcuni commenti dei membri della FED nella seconda parte della settimana hanno sostenuto il biglietto verde. Il WTI ha chiuso la settimana in rialzo. Giovedì, l’OPEC ha ridotto di 260.000 barili al giorno le sue previsioni per la crescita della domanda globale di petrolio nel 2022 e ora prevede un aumento della domanda di 3,1 milioni di barili all’anno. Al contrario l’IEA ha alzato le previsioni di domanda per il 2022 di 380.000 bbl/giorno a 2,1 mln.
Outlook
I dati cinesi pubblicati questo lunedì (produzione industriale e vendite al dettaglio) piuttosto deboli alimentano i timori di recessione mondiale. Anche l’attività manifatturiera di New York ha bruscamente rallentato con un calo di ordini e consegne. Nel complesso gli attivi di rischio hanno recuperato su risultati del 2Q migliori di quanto temuto, un posizionamento estremamente negativo degli investitori ed aspettative di una FED meno “hawkish”.
Questa settimana molto importanti, per capire lo stato dei consumi, in Usa le vendite al dettaglio di luglio ed i risultati di Walmart. Gli investitori potranno valutare anche lo stato di salute del mercato immobiliare americano con la pubblicazione del rapporto sulle vendite di case a luglio e la trimestrale di Home Depot.
Redazione
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