Apertura negativa per le borse europee, con Piazza Affari in leggero calo dello 0,32%. Crescita dell’export cinese a dicembre. Cambio Eur/Usd a 1,1136

Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

Apertura mista per lo più negativa per le borse europee, con Piazza Affari che registra un leggero calo dello 0,32%. In negativo alcuni titoli del listino, tra cui Amplifon, Atlantia, Buzzi Unicem, DiaSorin, Enel, ENI, Exor, Moncler, Pirelli, Poste Italiane, Prysmian, Recordati e Saipem. In positivo Azimut, Banca Generali, Ferrari, Leonardo e Nexi

Atlantia (EUR 21,15): S&P ha abbassato i rating a breve e lungo termine sul gruppo e sulla controllata Autostrade per l’Italia a ‘BB-/B’ a causa del “rischio crescente” di revoca della concessione autostradale;

BPER Banca (EUR 4,60): secondo Il Messaggero, in uno studio commissionato a Citi è stato analizzato un ampio range di opzioni per un’eventuale operazione di M&A del gruppo modenese;

Generali (EUR 18,40): in base a quanto riportato da MF, la compagnia sta valutando la cessione di un portafoglio di attività assicurative francesi da EUR 1 mld al fine di semplificare l’attività e rafforzare i requisiti patrimoniali.

Leonardo (EUR 11,31): la società si è aggiudicata un contratto da USD 176,5 mln dal Dipartimento della Difesa USA per la produzione e la consegna di 32 elicotteri TH-73A;

Mediaset (EUR 2,63): Vivendi ha avviato una nuova azione legale in Olanda con cui chiede, tra l’altro, un provvedimento che impedisca l’esecuzione della fusione di Mediaset e Mediaset Espana nella nuova holding olandese Mfe.

Inizio di settimana sui guadagni per la piazza azionaria di Wall Street dopo il calo di venerdì scorso. A conclusione della giornata di scambi, infatti, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,29% a 28.907,05 punti, ma hanno fatto meglio l’S&P 500, +0,70% a 3.288,13 punti, ed il Nasdaq 100, +1,16% a 9.070,65 punti. Tra le Blue Chips, hanno registrato rialzi Cisco Systems (+1,78%), Intel (+1,10%) e Goldman Sachs (+1,29%), che ha beneficiato dell’upgrade ad ‘Outperform’ da parte degli analisti di JMP Securities. Hanno invece perso terreno UnitedHealth Group Incorporated (-3,14%), Walmart Inc. (-0,45%) e McDonald’s Corporation (-0,37%). Sul tabellone elettronico del Nasdaq, nel settore auto, le azioni della Tesla, Inc. hanno fatto registrare un rally del 9,77% oltre quota USD 500 per azione, dopo che gli analisti di Oppenheimer hanno rivisto al rialzo il prezzo obiettivo sul titolo da USD 385 a USD 612 per azione. Sempre al Nasdaq, ma nel settore retail, i titoli della catena di abbigliamento sportivo Lululemon Athletica Inc. hanno guadagnato il 4,40%, dopo che la società ha rivisto al rialzo le stime sugli utili e sui ricavi per il corrente trimestre fiscale. Trimestrali: Delta Air Lines, JP Morgan, Citigroup, Wells Fargo.

Le Borse dell’area Asia-Pacifico sono in territorio misto, dopo la diffusione del dato della bilancia commerciale cinese. In ripresa le esportazioni e importazioni cinesi denominate in dollari. Il sentiment positivo è alimentato soprattutto dall’attesa per la firma all’accordo commerciale “Fase 1” che Usa e Cina hanno raggiunto a metà dicembre. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo è salito dello 0,73%, mentre la borsa di Shanghai ha perso lo 0,73%. Infine, Hong Kong sta andando alla chiusura in calo dello 0,29%.

Cambi: Eur/Usd a 1,1136. Commodities: petrolio Wti a USD 58,01. I prezzi del petrolio salgono, ma il rialzo è contenuto dal relativo affievolirsi delle tensioni in Medio Oriente.

Obbligazionario: il Bund future segna stamane un calo di 4 tick a quota 170,72 mentre lo spread Btp/Bund 10y è a 159 pb, con il tasso del Btp decennale che rende il 1,391% (Aprile 2030). Oggi verrà effettuata la tornata d’aste a medio lungo termine di metà mese in cui verranno offerti fino a un massimo di EUR 6,75 mld in Btp a 3, 7 e 20 anni.

Macroeconomia: l’agenda macro di oggi prevede solamente la pubblicazione di alcuni dati negli Stati Uniti, tra cui l’inflazione di dicembre.

Cina: a dicembre l’export cinese è cresciuto, di oltre il doppio rispetto alle attese, segnalando una modesta ripresa della domanda mentre Washington e Pechino allentano le reciproche tensioni. Le esportazioni hanno registrato un incremento annuo del 7,6% contro il 3,2% stimato dagli analisti e dopo il calo (-1,3%) segnato a novembre. Le importazioni, invece, sono balzate del 16,3% su base annua, rispetto al +9,6% stimato dagli esperti.


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