Oggi si riuniranno a Bali i ministri finanziari e banchieri centrali del G20. Dopo gli aggiornamenti dalla Cina, si guarda ai numerosi dati in uscita negli Usa. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

L’agenda macro di oggi, venerdì 15 luglio, si presenta particolarmente densa di
dati macroeconomici. Oggi si riuniranno a Bali i ministri finanziari e banchieri
centrali del G20. Dopo gli aggiornamenti dalla Cina, si guarda ai numerosi dati in
uscita negli Usa. Tra questi l’indice manifatturiero della Fed di New York, le
vendite al dettaglio, la produzione industriale e infine l’indice relativo la fiducia
dei consumatori calcolato dall’Università del Michigan. Inoltre, per il lato
trimestrali, oggi in uscita i numeri di BlackRock, Citigroup e Wells Fargo.
Sul versante europeo, secondo quanto comunicato dal Centraal Bureau voor de
Statistiek (Cbs, l’Ufficio centrale di statistica dei Paesi Bassi), in maggio le
esportazioni dall’Olanda hanno registrato un progresso in volume del 4,4%
annuo, in accelerazione rispetto all’1,2% della lettura finale di aprile. Le
importazioni sono invece cresciute del 3,6% annuo, contro l’1,6% precedente.

Sul versane asiatico, secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di
statistica di Pechino, il Pil della Cina ha segnato una crescita dello 0,4% annuo
nel secondo trimestre 2022, in deciso rallentamento rispetto al 4,8% precedente.

Si tratta comunque del nono incremento consecutivo dopo il crollo del 6,8% dei
primi tre mesi del 2020 ma il dato è inferiore allo 0,9% del consensus. Su base
trimestrale il Pil, rettificato stagionalmente, è invece calato del 2,6% contro il
rialzo dell’1,4% dei primi tre mesi dell’anno e l’1,5% atteso dagli economisti. Si
tratta della prima contrazione per l’economia della Cina dal crollo del 9,8%
registrato nel primo trimestre 2020, allo scoppio della crisi del Covid-19. Inoltre,
sempre in Cina, secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica di
Pechino, in giugno la produzione industriale è aumentata del 3,9% annuo, in
ulteriore miglioramento rispetto al precedente incremento dello 0,7% ma il dato
è inferiore al 4,4% del consensus. Nel primo semestre 2022 la produzione
industriale è invece aumentata del 3,4% annuo contro il 3,3% del periodo
gennaio-maggio. Inoltre, secondo i dati diffusi dal ministero del Commercio di
Pechino, in giugno le vendite al dettaglio hanno registrato in Cina un progresso
del 3,1% annuo, dopo la flessione del 6,7% di maggio e contro il ribasso
dell’1,0% del consensus del Wall Street Journal. Nel primo semestre 2022 le
vendite retail sono invece aumentate dello 0,69% annuo contro il precedente
declino dell’1,51%.

Il cross euro/dollaro vale 1,0012 in rialzo 0,07%, mentre il cambio euro/yen si
attesta su 138,87 in rialzo dello 0,09% e il cambio usd/jpy scambia a 138,99 in
rialzo di 0,06%.

Derivati sul greggio poco mossi. Il futures sul Brent guadagna lo 0,51% a USD
99,61 il barile, mentre WTI Usa scende dello 0,01% a USD 95.77.

Stamane il Bund future ha aperto a 153,48 il Btp future a 124,01. Lo spread
Btp/Bund riparte da 225 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale al
3,334%.

Apertura positiva per le borse europee, con Piazza Affari che guadagna quasi
un punto percentuale. Misti i titoli bancari. In ribasso, anche, Telecom Italia,
Moncler, Campari e Inwit. In rialzo invece Hera, Enel, Pirelli & Co, A2A S.p.A. ed
Eni.

Azionariato asiatico misto stamane con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo in
rialzo dello 0,54%, Hong Kong in ribasso del 2,12%, Shanghai del 1,64%,
Seoul in rialzo dello 0,37%, mentre Sidney ha perso lo 0,68%. Dopo una
seduta contrastata ma alla fine in negativo per Wall Street, alla riapertura degli
scambi sui mercati asiatici la tendenza è stata confermata in scia soprattutto ai
dati macroeconomici in arrivo da Pechino. Il clima negativo è confermato dalla
perdita intorno allo 0,60% dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso. Sul
fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa
americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in marginale rialzo
a fronte di un moderato rafforzamento dello yen sul biglietto verde.

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in complessivo ribasso. Il Dow Jones
ha perso lo 0,46%, l’S&P 500 lo 0,30%, mentre il Nasdaq Composite è salito
dello 0,09%. Dopo un andamento misto per l’Asia e di deciso arretramento per
i mercati europei, Wall Street chiude in negativo anche se la tendenza è
contrastata. Il clima generale è comunque ribassista ancora in scia al dato
sull’inflazione Usa di giugno (9,1% annuo, sui massimi dal 1981) e ad
aspettative per un rialzo dei tassi d’interesse di 100 bps nel meeting del
Federal Open Market Committee (Fomc) di 26-27 luglio. Protagonisti della
giornata sono stati ovviamente i colossi di Wall Street che hanno alla fine dato
il via alla tornata di trimestrali per la Corporate America. Jp Morgan Morgan
Chase & Co. ha comunicato risultati per il secondo trimestre segnati dal
declino dei profitti netti da USD 3,78 a 2,76 per azione contro i USD 2,89 del
consensus. Il gruppo metterà in pausa il mega buyback da USD 30 mld
annunciato in aprile, con l’obiettivo di accumulare capitale per adeguarsi ai
nuovi requisiti imposti in giugno con gli ultimi stress test della Fed.


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