Apertura in positivo per le borse europee. Nel corso della giornata è previsto l’Eurogruppo. In Cina a dicembre la produzione industriale sale del 4,3% annuo. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
L’agenda macro di oggi, lunedì 17 gennaio, presenta alcuni spunti interessanti.
La settimana parte con i dati cinesi diffusi nella notte (Pil, produzione industriale
e vendite al dettaglio). Nel corso della giornata è previsto l’Eurogruppo. Da
segnalare che Wall Street oggi resterà chiusa per il Martin Luther King day.
Sul fronte asiatico, secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di
statistica di Pechino, il Pil della Cina ha segnato una crescita del 4,0% annuo nel
quarto trimestre 2021, in ulteriore rallentamento rispetto al 4,9% precedente (e
al 7,9% del secondo trimestre). Si tratta comunque del settimo incremento
consecutivo dopo il crollo del 6,8% dei primi tre mesi del 2020 (prima
contrazione registrata da inizio 1992) e il dato è superiore al 3,6% del consensus.
Su base sequenziale il Pil rettificato stagionalmente è invece salito dell’1,6%
contro lo 0,2% precedente (1,2% nel secondo trimestre) e l’1,1% atteso dagli
economisti. Nell’intero 2021 l’espansione dell’economia della Cina è stata
dell’8,1% contro il 2,2% del 2020. Inoltre, secondo i dati diffusi dal ministero del
Commercio di Pechino, in dicembre le vendite al dettaglio sono salite in Cina
dell’1,7% annuo, in ulteriore rallentamento rispetto alla crescita del 3,9% di
novembre (e al 4,9% di ottobre) e sotto al progresso del 3,7% del consensus.
Sempre dalla Cina, secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica di
Pechino, in dicembre la produzione industriale sale del 4,3% annuo, in ulteriore
accelerazione rispetto al 3,8% di novembre e sopra al 3,5% del consensus.
Da oltreoceano, il Dipartimento del Commercio ha reso noto che le vendite al
dettaglio hanno evidenziato nel mese dicembre una flessione dell’1,9%, a fronte
di attese pari al -0,1% su base mensile e dopo un incremento dello 0,2% del
mese precedente (rivisto da +0,3%). L’indice, escluso il comparto auto, è
diminuito del 2,5% dopo la flessione dello 0,1% della rilevazione precedente,
rivisto da +0,2%. Inoltre, i prezzi alle importazioni Usa nel mese di dicembre
sono diminuiti dello 0,2% su base mensile dopo l’incremento dello 0,7% della
rilevazione precedente.
Il cross euro/dollaro vale 1,1425, in rialzo di 0,01%, mentre il cambio euro/yen
si attesta su 130,74, in rialzo di 0,24% e il cambio usd/jpy scambia a 114,47 in
rialzo di 0,24%.
Derivati sul greggio positivi stamane. Il futures sul Brent guadagna lo 0,62% a
USD 85,59 il barile, mentre WTI Usa sale dello 0,72% a USD 84,42.
Stamane il Bund future ha aperto a 169,76, il Btp future a 145,85. Lo spread
Btp/Bund riparte da 139 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale.
Apertura positiva per le borse europee, con Piazza Affari che guadagna lo
0,33%. Positivi i titoli bancari. Bene Tenaris, Iveco Group, Leonardo, Saipem e
Stellantis. In rosso, invece, Telecom Italia, Recordati, Diasorin, Inwit e Campari.
Azionariato asiatico misto stamane, con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo
che guadagna lo 0,74%, Hong Kong che scende dello 0,78%, Shanghai in
rialzo dello 0,58%, Seoul in calo dell’1,09%, Sidney sale dello 0,32%. Dopo
una chiusura d’ottava contrastata per Wall Street, la tendenza è stata
sostanzialmente confermata con l’inizio della nuova settimana sui mercati
asiatici.
Mista la chiusura di Wall Street. Il Dow Jones è sceso dello 0,56%, l’S&P500
ha guadagnato lo 0,08%. In rialzo dello 0,58% il Nasdaq.
A dicembre l‘inflazione Usa è salita del 7% anno su anno, la variazione
maggiore dal 1982. I principali indici di borsa hanno, tuttavia, retto bene
l’impatto del dato, che evidentemente era già scontato, ma hanno anche
dovuto sopportare quello dell’andamento della produzione industriale della
zona euro, scesa a novembre rispetto ad un anno prima dell’1,5%. La
sostanziale stabilità dei principali indici di borsa a fronte di questi elementi
potenzialmente ribassisti può quindi essere vista come un indizio di forza,
anche se un vero e proprio segnale in questo senso verrebbe al di sopra di
massimi di inizio mese.
Tra i titoli in evidenza, in rialzo Wells Fargo (+3,66%) che ha battuto le
previsioni degli analisti.
Netflix +1,25%. Il colosso dello streaming ha aumentato il prezzo dell’abbonamento negli Stati Uniti e Canada.
Redazione
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